Si va verso la costituzione di un unico polo fieristico tra Arezzo e le già unite Rimini e Vicenza. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato nelle scorse ore a Firenze dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dai presidenti dei Consigli di amministrazione di Arezzo Fiere e congressi e di Ieg (Italian exhibition group), Andrea Boldi e Lorenzo Cagnoni. Il protocollo, valido fino al 31 dicembre 2021, si compone di soli 5 articoli e disciplina le modalità di attuazione dell’accordo in merito alle manifestazioni orafe aretine: non piu’ un mero acquisto da parte di Ieg del diritto ad organizzarle, ma la possibilita’ di trasformare l’opzione di acquisto in un’opzione di ingresso di Arezzo Fiere e congressi nel capitale di Ieg. Una possibilita’ che verra’ meglio definita da un tavolo tecnico paritetico che sara’ costituito entro 6 mesi da oggi e dovra’ concludere i suoi lavori entro la prima meta’ del 2019. Sara’ chiamato anche ad individuare i criteri per la stima del valore di Ieg e le modalita’ di ingresso di Arezzo fiere in Ieg, oltre «alle possibili sinergie attuabili tra le fiere toscane e il polo fieristico di Rimini-Vicenza».
«Per la Toscana ruolo da protagonista» Per la Toscana, dichiara il governatore Rossi, «vogliamo un ruolo da protagonista non soltanto nella filiera orafa, ma anche in altre. È per questo che entro due anni intendiamo verificare a quali condizioni Arezzo Fiere possa entrare nel consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group». Questo, perche’, aggiunge Rossi, «abbiamo l’obiettivo di stare con un nostro rappresentante dentro questa compagine fieristica nazionale, una dimensione italiana capace di costruire filiere utili a valorizzare i prodotti toscani». Il presidente Rossi annuncia che il tavolo tecnico previsto dal protocollo (in anticipo rispetto a quanto previsto dal protocollo) sara’ insediato ad Arezzo il 9 maggio prossimo in occasione di ArezzoOro, il primo degli appuntamenti di settore organizzato in Toscana. «Se riusciremo a trovare – assicura – una dimensione capace di produrre utili, non vedo perche’ la Regione non debba continuare a stare nella compagine sociale». Negli anni in Toscana, «abbiamo svolto un buon lavoro di razionalizzazione e abbiamo investito molto nei tre poli fieristici di Carrara, Firenze ed Arezzo. Adesso è arrivato il momento di unire le forze e dare una nuova dimensione ai nostri poli. Intanto, questo protocollo garantisce all’oro di Arezzo un futuro e un ruolo da protagonista all’interno delle manifestazioni fieristiche che si fanno in Italia».