ROMA – Le province di Arezzo e Firenze sono tra quelle che hanno dato i contributi positivi maggiori all’export del Paese nel primo semestre 2024.

Lo rivela l’Istat spiegando come “la regione italiana più dinamica nell’export nel primo semestre 2024 è la Sardegna, con un balzo del 18,8% sull’onda dalle vendite dei prodotti della raffinazione. Seguono la Calabria, in aumento del 18%, il Molise (+14,2%), la Campania (+8,8%) e la Toscana (+8,7%)”.

L’Istat indica in particolare un aumento delle vendite di prodotti farmaceutici dalla Campania. Tra le province, l’istituto segnala le performance negative di Ascoli Piceno, Torino, Genova, Livorno e Potenza; i contributi positivi maggiori derivano appunto da Arezzo, Firenze, Latina, Napoli e Gorizia.

L’Italia del Nord Ovest, con un calo tendenziale delle esportazioni del 3,5% nel primo semestre 2024, è l’area del Paese in maggiore difficoltà nel commercio estero, secondo un report dell’Istat. A fronte di una diminuzione su base annua dell’export nazionale in valore dell’1,1%, al Centro c’è un calo del 2,3% e al Nord-est dell’1,4%. Si rileva invece una marcata crescita delle esportazioni per le Isole (+7,3%) e un aumento più contenuto per il Sud (+1,9%). Le flessioni più ampie colpiscono Marche (-41,3%), Basilicata (-40,9%) e Liguria (-26,3%).

Al calo contribuiscono le minori esportazioni di auto da Piemonte e Basilicata. Affossa il dato nazionale anche la forte riduzione delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche che contribuisce per 1,4 punti percentuali alla flessione complessiva. Pesano inoltre le minori esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Lombardia e Veneto, che insieme a quelle di auto da Piemonte e Basilicata contano per 1,1 punti. All’opposto, l’aumento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove dalla Toscana e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Campania e Lazio fornisce un impulso positivo.

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Nel primo semestre, i contributi negativi più ampi alla flessione su base annua dell’export nazionale derivano dalla contrazione delle vendite delle Marche verso Cina (-94,9% dovuto soprattutto alle minori vendite di prodotti farmaceutici) e Belgio (-55,8%), della Toscana verso la Svizzera (-64,8%), della Liguria verso gli Stati Uniti (-80,5%) e della Lombardia verso Germania (-6%), Stati Uniti (-5,7%) e Francia (-5,3%). Gli apporti positivi maggiori, invece, provengono dall’aumento delle esportazioni della Toscana verso Turchia (+275,8%, grazie “vendite rilevanti di minuterie e oggetti di gioielleria di metalli preziosi”) e Stati Uniti (+40%), della Campania verso la Svizzera (+63,6%) e del Friuli-Venezia Giulia verso gli Stati Uniti (+119,3%).

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