SIENA – Una prima volta anche per l’Arcigay. Al vertice è stata nominata una donna, Natascia Maesi. Campana di nascita, ma senese d’azione, con lei si apre una nuova stagione per i diritti della comunità Lgbtqia+.
“C’è una distanza concreta tra il Paese e la politica”, ha affermato la neo-presidente in un’intervista al Tirreno. “C’è necessità di sensibilizzare su alcuni temi che devono diventare prioritari nell’agenda politica perché il Paese è più avanti rispetto alla politica”, ha aggiunto. E ancora sul nuovo Governo, sempre parlando di diritti, questa volta a Repubblica, “siamo preoccupati, perché abbiamo la sensazione che sia sempre più facile passare dalle parole ai fatti. Se si continua a sdoganare la violenza, a partire dal linguaggio, ci sarà sempre chi si sentirà autorizzato a usare la violenza. Anche le nomine di La Russa e Fontana parlano chiaro”.
La nomina di Maesi ha suscitato la pronta reazione dell’associazione Pro Vita e Famiglia. “C’erano pochi dubbi sulla volontà di indottrinamento della comunità Lgbtqia+ – ha affermato il portavoce Jacopo Coghe, ma l’ennesima conferma è arrivata con l’elezione della nuova presidente di Arcigay, Natascia Maesi, che ha dichiarato di voler fare tutto il necessario per adottare la “Carriera Alias” sui posti di lavoro, a scuola e nella pubblica amministrazione, di voler stravolgere la normativa sulla filiazione a favore delle coppie omosessuali e di voler modificare la Legge 164 sul cambio di sesso eliminando l’obbligo di verificare la condizione clinica di disforia di genere. Faremo barricate contro questi progetti distruttivi della società”.