Definitivamente approvato nella tarda serata di ieri dal Consiglio Regionale, il Piano Paesaggistico (Pit) della Toscana, dopo mesi di ‘battaglie’ e revisioni che hanno visto la Cia Toscana in prima fila, fin dalla prima ora. «Siamo molto soddisfatti dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale – commenta Luca Brunelli presidente della Cia Toscana -, dopo le modifiche di inizio dicembre fatte dalla Giunta. Se ricordiamo le divergenze e incomprensioni nate dopo la presentazione del Piano, oggi l’agricoltura toscana può guardare avanti con ottimismo; problematiche che sono state superate ed è stato riconosciuto, come la Cia ha sostenuto fin dal 2 luglio scorso, che tutta l’agricoltura toscana rappresenta una risorsa paesaggistica».
Con l’approvazione definitiva del piano paesaggistico – sottolinea la Cia Toscana – si chiude una Legislatura che, a partire dalla nuova Legge Regionale urbanistica dello scorso ottobre, ha introdotto cambiamenti importanti nel rapporto tra agricoltura, aree rurali e governo del territorio. «Finalmente – aggiunge Brunelli – è stato riconosciuto il ruolo centrale dell’agricoltura per l’economia delle aree rurali e per il presidio del territorio. Si è capito che per svolgere questo ruolo, l’agricoltura non può essere immutabile, ma deve potersi trasformare per essere dinamica e competitiva. Questo è il senso profondo della battaglia che come Cia Toscana abbiamo portato avanti in questi mesi; una battaglia politica e culturale difficile, nella quale abbiamo messo tutta la nostra passione, ottenendo risultati positivi che rivendichiamo con orgoglio».
Le novità principali che emergono dal nuovo impianto normativo sono un deciso contrasto al consumo di suolo agricolo; la semplificazione sostanziale delle procedure per la realizzazione dei manufatti necessari all’attività agricola; lo stop alle interferenze della pianificazione territoriale e paesaggistica sulle scelte imprenditoriali degli agricoltori. «Le nostre proposte – continua la Cia Toscana – sono state ampiamente recepite nel testo finale. Diamo atto alla Regione, al presidente Rossi e agli assessori Salvadori e Marson, di aver mantenuto l’impegno preso e dell’ottimo lavoro portato a termine nei confronti dell’agricoltura della nostra regione. Un grazie va a tutto il Consiglio Regionale per la definitiva approvazione, un ringraziamento particolare al Presidente della VI Commissione Gianfranco Venturi per il prezioso lavoro di questi ultimi mesi. E’ stato eliminato ogni fraintendimento; ora sono sufficientemente chiari i compiti ed i limiti della pianificazione urbanistica e paesaggistica; sono sparite le indicazioni rivolte a “limitare” le scelte imprenditoriali degli agricoltori, si è scelta la strada di una valorizzazione del paesaggio rurale fondata sulla centralità dell’agricoltura. Con il nostro Dossier –sottolinea la Cia Toscana – ci siamo messi da subito a disposizione per un confronto aperto e costruttivo che, pur partendo da una critica radicale dell’impostazione di parti rilevanti del Piano, portasse alla costruzione di un Piano Paesaggistico condiviso, che potesse dare certezze normative agli operatori e impulso ad uno sviluppo delle aree rurali e dell’agricoltura incentrato sull’innovazione, la competitività, il dinamismo economico e la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e paesaggistiche del territorio.». In sintesi il Piano Paesaggistico si prefigge la tutela del territorio agricolo contro l’eccessiva urbanizzazione; il recupero delle aree già agricole ricolonizzate da arbusteti o boschi; la qualità dei paesaggi rurali e un osservatorio regionale per il paesaggio, che sarà articolato sul territorio, garantirà la possibilità di valutare tutte le questioni che dovessero presentarsi in futuro, promuovendo anche eventuali integrazioni o modifiche.
Cia protagonista – Un lungo lavoro quello della Cia per portare un contributo concreto al miglioramento del testo originale della Regione, apparso fin da subito restrittivo e penalizzante verso la cosiddetta ‘agricoltura specializzata’ (vino, ortofrutta, florovivaismo). Già nel mese di maggio – quando il Piano paesaggistico non era all’attenzione della cronaca – la Cia Toscana organizzò un seminario a Firenze per approfondire la tematica; il 2 luglio, giorno dell’adozione del Piano, la Cia uscì sulla stampa definendolo fin da subito un documento ‘luci ed ombre’ e auspicando che il territorio non diventasse una cartolina. I mesi estivi poi sono serviti per redigere un dettagliato Dossier sul PIT presentato nei primi giorni di settembre alla Regione Toscana e alla stampa.