FIRENZE – Simona Bonafè ha fatto il pieno di consensi. Come se fuori della segreteria regionale del Pd non fosse accaduto quasi niente.
Invece dal 25 settembre in poi, nel Paese e in Toscana è cambiato tutto. E gli scricchiolii della maggioranza si fanno sentire ogni giorni di più.
Tuttavia, la relazione della segretaria è stata approvata all’unanimità, con due astenuti. Tra le principali cause della sconfitta elettorale, la neo-deputata ha evidenziato “l’eccesso di governismo di questi anni, in cui abbiamo partecipato ai vari esecutivi di responsabilità, senza avere mai vinto le elezioni”, poi “la mancanza di alleanze a fronte di una legge elettorale che premia le coalizioni larghe” e “la scarsa riconoscibilità delle proposte del Pd”.
Analizzato il recente passato, Bonafè è poi passata a ciò che attende il partito. “Adesso abbiamo il dovere di guardare avanti – ha detto -, che non significa minimizzare la sconfitta, ma ripartire subito su tre direttrici principali. Primo: dobbiamo fare un’opposizione forte in parlamento. Poi dobbiamo accompagnare il percorso delle Unioni comunali del nostro partito per definire candidature e alleanze nei capoluoghi al voto in primavera. Terzo: rilanciare l’azione di governo regionale in particolare sui temi di sanità, infrastrutture e rifiuti”.
Azioni che passano da un crocevia obbligato: “Adesso il congresso sarà l’occasione, non solo per sciogliere i nodi identitari del Pd, ma anche per una rilettura delle trasformazioni nella società e nell’economia toscana tra Covid e crisi energetica. Intere province oggi non sono più rappresentate né a Roma né negli organi di governo regionali. Nessuno ha mai parlato di rimpasto, ma l’intero gruppo dirigente deve farsi carico di rendere tutti i territori pienamente coinvolti nelle scelte di sviluppo della Regione”.
A fornire l’ultimo spunto la guerra in Ucraina: “Il Pd sarà ovunque si chieda il cessate il fuoco e l’intervento della diplomazia che prenda il posto delle armi, ferma restando la convinzione che esiste un aggressore che è la Russia e un paese che deve difendersi che é l’Ucraina”.