Sono circa 200 i risparmiatori delle banche coinvolte dal salva-banche a manifestare a pochi metri dalla sede di Bankitalia a Roma. I manifestanti chiedono il rimborso integrale dei risparmi e le dimissioni del governatore Ignazio Vischio per il mancato controllo. Un’iniziativa accompagnata anche da una lettera di appello a Papa Francesco. «Confidiamo in Lei caro Papa Francesco, per aiutarci a far comprendere a governanti sordi e ciechi, a tecnocrati, cleptocrati europei di Troika e Bce che stanno portando il mondo verso la catastrofe,che non può essere il paradigma dell’arbitrato affidato a foglie di fico a restituirci la dignità, ma il risarcimento integrale dei nostri beni espropriati». Termina così la lettera inviata al Pontefice dal Comitato Vittime Salva Banche, Adusbef-Federconsumatori.
Richiesta di risarcimento Un risarcimento integrale – spiegano nella missiva – «per riconquistare la fiducia tradita da un sistema bancario avido, per poter continuare a confidare nella funzione di una politica nobile, oggi purtroppo esclusivamente funzionale agli interessi dell’oligarchia e tecnocrazia finanziaria, che corrompe con la creazione di denaro dal nulla dei derivati Otc (over the Counter) pari a 730mila miliardi di dollari, 12 volte il Pil del mondo, agli algoritmi di Mario Draghi a Francoforte, che non potranno continuare a decidere i destini del mondo calpestando ideali e diritti secolari di uomini e donne nei loro progetti autodistruttivi, dimenticando valori e sacrosanti principi solidaristici di sussidarietà ed umana carità, edificati sulla salvaguardia del rispetto e della tolleranza, del risparmio che costa sacrifici e rinunce, del bene comune e dell’interesse generale».
Lettera a Papa Francesco Nella lettera il Comitato e i consumatori ricordano il «tragico suicidio di Luigino», il pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento di Banca Etruria, e chiedono udienza al Papa «per rappresentare le nostre sofferenze dopo che sono stati cancellati, con un colpo di penna, sacrifici di intere generazioni a 130mila famiglie di Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti, CariFerrara». Sottolineano che «il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura«. E «nell’Enciclica Laudato Si, sull’egemonia predatoria della finanza ed il dominio delle banche, che non è riuscita a scuotere le coscienze pelose di noti banchieri, politici, governi ed Autorità vigilanti come Bankitalia, Consob, Bce; Lei, Santo Padre aveva già disegnato gli scenari catastrofici che avrebbero ben presto mietuto vittime innocenti, colpevoli di aver fatto sacrifici per risparmiare – riporta ancora la lettera -. Le chiediamo di aiutarci, anche per contrastare una informazione ed una propaganda asservita al potere, che vorrebbe far passare per avidi speculatori noi risparmiatori truffati».