FIRENZE – Presidio dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti pulizie e sorveglianza domani, martedì 4 maggio, alle 10:30 a Firenze (via Martelli 9, davanti al liceo Galileo) insieme a Cgil, Flc Cgil e Filcams Cgil.

«Occorrono azioni urgenti da parte del Governo per gli opportuni provvedimenti legislativi»

Una iniziativa a sostegno della vertenza nazionale di lavoratori e lavoratrici esclusi ed escluse dal primo processo di internalizzazione statale varato l’anno scorso dal Governo. Si tratta di 4mila persone in Italia e circa 30 tra Firenze e provincia (dove nel primo processo di internalizzazione sono state assunte 150 figure): alcune ora hanno gli ammortizzatori sociali, altre no. «Una situazione inaccettabile, è personale con diritto a essere assunto in presenza di oltre 40 posti disponibili. Non c’è più tempo, occorrono azioni urgenti da parte del Governo per gli opportuni provvedimenti legislativi riaprendo l’apposito bando.  Potenziare l’organico dei collaboratori scolastici nelle scuole in tempi di pandemia e stabilizzarlo è un primo passo per garantire una maggiore sicurezza ed efficienza del servizio scolastico», spiega il sindacato.

Le richieste

Il sindacato, prosegue la nota, rivendica «l’attivazione immediata, come previsto dalla legge, delle procedure selettive della seconda fase di assunzione consentendo la partecipazione anche a coloro che, pur essendo in possesso dei requisiti dei cinque anni di anzianità, ne sono esclusi a causa della mancanza di posti nella provincia di servizio, anche attraverso l’emanazione dei provvedimenti necessari; l’incremento in organico dei posti di collaboratore scolastico a compensazione di quelli necessari alla trasformazione da part time a tempo pieno ex Lsu e appalti storici, al fine di salvaguardare le assunzioni in ruolo del personale che attende da anni le stabilizzazioni e al fine di evitare negative conseguenze anche sulle operazioni di mobilità. In considerazione anche del fatto che la scuola ha forte necessità di incrementare in generale i posti di lavoro come dimostra il più che decennale ricorso al cosiddetto organico di fatto; l’individuazione da parte del governo dei ministeri e delle imprese di soluzioni per le lavoratrici e i lavoratori escluse e esclusi dalle procedure selettive perché non in possesso dei requisiti per essere assunti nelle scuole».