«Il 9 gennaio 1537 Cosimo I de’ Medici diventava Duca di Firenze ed oggi, 9 gennaio 2019, ho iniziato la giornata rendendo omaggio al vero statista della Famiglia, vistando la sua tomba alle Cappelle Medicee». Così il presidente dell’Assemblea toscana, Eugenio Giani, ha dato il via all’anno di Cosimo de’ Medici.
Due anniversari nel 2019 Come spiegato da Giani, i veri anniversari del 2019 saranno due: i 450 anni dal Granducato di Toscana e i 500 anni dalla nascita di Cosimo I, il secondo ed ultimo Duca di Firenze, dal 1537 al 1569 e, con l’elevazione del Ducato di Firenze a Granducato di Toscana, dal 1537 al 1569, il primo Granduca di Toscana, dal 1569 fino alla morte, nel 1574. Figlio del condottiero Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati, Cosimo salì al potere a soli 17 anni, in seguito all’assassinio del duca di Firenze Alessandro dei Medici, arrivando a Firenze accompagnato da un corteo di amici del padre. Cosimo veniva dal Mugello, dove era cresciuto insieme alla madre e divenne duca, nonostante l’appartenenza ad un ramo secondario della famiglia.
Autentico statista «Il giovane si rivelò l’autentico statista di casa Medici, diede al Granducato di Toscana l’impostazione di Stato, che sarà la Regione di oggi, a partire dai contatti diplomatici fino alla costruzione di palazzi e fortezze – ha continuato il presidente Giani – Basti pensare all’allargamento degli uffici e quindi alla realizzazione degli Uffizi; alla ristrutturazione di Palazzo Vecchio con il Salone dei Cinquecento; all’idea del Corridoio Vasariano e alla costruzione dell’Accademia delle Arti e del Disegno, con ‘testimonial’ Michelangelo Buonarroti, fino all’acquisto di Palazzo Pitti, che divenne la Reggia di Casa Medici’». Un percorso di trasformazione accompagnato dalla moglie, ha spiegato Giani, Eleonora di Toledo, figlia del Viceré di Napoli, che divenne «artefice della fortuna del marito. Il 12 giugno 2019 a palazzo del Pegaso organizzeremo un evento clou – ha sottolineato ancora Giani – con una mostra nella sede dell’Expo vetrina dei Comuni, in via Ricasoli, per ricordare i 500 anni dalla nascita del padre della Toscana moderna e, per rendere diffusa l’idea e il ricordo di Cosimo, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale avrà a disposizione 30 mila euro per le iniziative dell’Assemblea e metterà a bando 50 mila euro per permettere alle amministrazioni toscane di rendere omaggio a colui che ha unificato la Toscana, lasciando segni indelebili su tutto il territorio» ha detto Giani ricordando la fortificazione di Portoferraio, voluta proprio da Cosimo I e detta ‘Cosmopoli’, ovvero città di Cosimo. «Il nostro ricordo sarà fedele al senso storico dello statista, del padre della Toscana – ha concluso il presidente Giani – ben tratteggiato dal suo motto ‘festina lente’, rappresentato da una tartaruga con la vela, per andare sì avanti con prudenza ma anche con decisione, accompagnati dal buon vento».