Il forte vento di maestrale che ha sferzato la Toscana questa mattina ha imposto un improvviso cambio di programma per le celebrazioni del quarto anniversario del naufragio della Costa Concordia in programma oggi all’Isola del Giglio. I traghetti, infatti, sono fermi da questa notte nell’isola dell’arcipelago toscano e per le autorità civili, militari e religiose non è stato così possibile raggiungere Giglio Porto. Per mezzogiorno era, infatti, in programma la messa di suffragio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano. E così il vescovo Giovanni Roncari ha officiato a Porto Santo Stefano una messa a cui hanno preso parte il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e le forze del soccorso organizzato, Capitaneria di Porto, Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza.
«Vera tragedia perdere la memoria» «Perdere la memoria sarebbe la vera tragedia – ha detto il vescovo Roncari nella sua omelia – oggi siamo qui perché vogliamo ricordare un avvenimento luttuoso che ha ferito non solo coloro che lo hanno subito ma tutta la nostra società».
Il ricordo al Giglio Una messa di suffragio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano al Porto, la stessa che quattro anni fa accolse centinaia di naufraghi infreddoliti e impauriti dopo il naufragio della Costa Concordia. Alla fine nel pomeriggio il maltempo ha concesso una tregua, i collegamenti per l’isola sono tornati regolari e il Giglio ha potuto cosi’ ricordare le 32 vittime di quella notte. «Il nostro pensiero oggi – ha detto il parroco don Lorenzo Pasquotti che quella notte aprì le porte della chiesa – va alle 32 persone che sono morte. Ricordiamoli tutti come nostri fratelli al di là delle religioni cui appartenevano. Lo stesso pensiero che dobbiamo avere anche per gli operai morti durante le operazioni di rimozione». Nella chiesa gremita il gonfalone del Comune decorato con la medaglia d’oro al merito civile per i soccorsi prestati, il coro, le autorita’ militari che sono riuscite a raggiungere l’isola e tanti gigliesi che quella notte non esitarono a prestare il loro aiuto ai naufraghi. «Mi ricordo quei giorni certe facce che sono state importanti, ognuna a suo modo – ha detto ancora don Lorenzo – Alcune di quelle persone ci hanno scritto per far sentire di essere vicini. E questo anniversario ci accomuna ancora una volta tutti». Un ricordo che nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano rimane ancora vivo con la teca che a tutt’oggi raccoglie i salvagente di alcuni naufraghi, il crocifisso, il bambin Gesù e la statua della Madonna della cappella della Concordia.
Il sindaco Ortelli: «Abbiamo voltato pagina ma ora sostegno all’isola» «A quattro anni di distanza, possiamo concretamente dire di avere finalmente voltato pagina, di avere scritto la parola “fine” rappresentata dalla risoluzione definitiva di una vicenda assurda a cui ancora oggi facciamo difficoltà a credere». A sottolinearlo il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli. «Oggi le improbabili condizioni del mare – ha voluto ricordare Ortelli al termine della messa di suffragio che si è svolta sull’isola – hanno purtroppo ridotto la partecipazione e provocato alcune defezioni che ben comprendiamo ma ugualmente ci stringiamo tutti in un abbraccio simbolico ai familiari delle vittime, lontani da questa cerimonia ma quasi fossero qui con noi a celebrare questo triste anniversario». Dopo l’allontanamento del relitto a Genova, avvenuto nel 2014, la rimozione delle strutture e la pulizia dei fondali, ormai giunti alla fase finale hanno restituito al Giglio anche l’ultimo specchio di mare davanti a Punta Gabbianara. «Grazie all’impegno di tutti, – ha concluso Ortelli che ha ufficializzato la prossima delibera del Consiglio comunale di istituire la giornata delle vittime della Concordia – abbiamo salvato il mare e i fondali da una potenziale sciagura ambientale; quella notte noi abbiamo salvato la marineria italiana ricostruendone la credibilità e la dignità. Adesso è giunto il momento di sostenere l’Isola del Giglio ed i suoi abitanti che non possono rimanere gli unici a pagare il costo sociale di una vicenda sulla quale loro non hanno responsabilità».
Il Capo della Protezione Civile: «Naufragio ha segnato storia sistema protezione civile» «Quella notte di quattro anni fa non potremo mai dimenticarla, ha segnato in modo indelebile il Paese e, con esso, anche il sistema di protezione civile». Lo ha detto il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. «La proposta del sindaco Ortelli di istituire la giornata delle vittime della Concordia – ha aggiunto Curcio – credo sia un altro, importante, segno per aiutare la nostra memoria a non sbiadire, a ricordare le 32 vittime del naufragio e il sub spagnolo che ha perso la vita nel corso delle operazioni per la rimozione della nave». Un ringraziamento che il capo della Protezione Civile ha voluto estendere ancora una volta a tutti i gigliesi. «Dobbiamo ringraziare sempre, anche oggi nonostante l’impossibilità di raggiungere l’Isola del Giglio per le avverse condizioni del mare – ha concluso – la comunità gigliese, i soccorritori, le istituzioni che in quella notte misero in campo ogni mezzo e risorsa a disposizione per dare conforto e supporto ai naufraghi e alle loro famiglie».