«Siamo consapevoli dell’istanza del Sindaco di Sinalunga Riccardo Agnoletti e di tutto il territorio interessato dal progetto di ammodernamento dalle due arterie principali che attraversano la Val di Chiana senese e aretina (326 – 327) e attiveremo quanto prima un tavolo tecnico tra Comuni interessati e Provincia per individuare gli step sulla parte progettuale per poi condividere insieme alla Regione Toscana e al prossimo Governo le linee di finanziamento specifiche su quella viabilità». Ha risposto così il presidente della Provincia di Siena Fabrizio Nepi alla lettera inviata nei giorni scorsi dal Sindaco Riccardo Agnoletti. Una lettera in cui si chiedeva, al gestore della strada, di procedere affinché si potesse reinserire il progetto di realizzazione della variante alle S.S. 326-327 nella programmazione 2018 del piano delle opere pubbliche.

«Oggi, per noi, è imprescindibile riprendere quel percorso e completare l’opera, anche procedendo a stralci, almeno con l’ultimazione tratto Torrita di Siena – Bettolle, per risolvere i problemi evidenziati e dare una risposta al nostro territorio – spiega il Sindaco Agnoletti – La realizzazione di questo importante progetto di variante, avrebbe permesso di raggiungere, in brevissimo tempo la struttura ospedaliera di Nottola da tutte le zone della Val di Chiana e di migliorare le condizioni viarie di molti comuni dell’area eliminando numerosi attraversamenti cittadini, specialmente in località Bettolle ormai congestionata dal traffico. Il casello autostradale di Bettolle “Uscita Valdichiana” è, infatti, uno dei caselli più congestionati del Centro Italia vista l’importanza strategica che riveste nei collegamenti nord – sud ed est –ovest e la notevole crescita commerciale che si è determinata negli ultimi anni nell’area, specialmente in località Le Farniole, nel Comune di Foiano della Chiana, dove è stato costruito il “Valdichiana Outlet Village”». «Purtroppo negli ultimi anni – conclude Nepi – le province sono state messe a durissima prova dalla riforma Delrio che, oltre a modificare l’istituzione ente ha anche ridotto di oltre il 50 per cento i propri bilanci addirittura mettendo a rischio gli stipendi per i propri dipendenti. Per questo abbiamo dovuto forzosamente interrompere gli investimenti sul territorio e ad oggi non siamo ancora certi delle risorse che potremmo investire per l’annualità 2018»