Giovedì 20 settembre, a partire dalle 15, al Palazzo della Sapienza, luogo simbolo dell’Università di Pisa, si terrà la ‘Cerimonia del ricordo e delle scuse’, l’atto più significativo del programma ‘San Rossore 1938′ promosso dall’università pisana per ricordare l’entrata in vigore delle leggi razziali con la firma di Vittorio Emanuele III nella tenuta pisana di San Rossore il 5 settembre 1938. «E’ un solenne appuntamento – spiega una nota dell’ateneo – volto a offrire un risarcimento morale a tutti coloro che, studenti e docenti, ebbero a patire discriminazioni ed esclusioni per il solo fatto di essere ebrei. Alla presenza dei rettori delle università italiane, il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella a nome dell’intera Accademia italiana farà ammenda per gli atti che, a partire dalla plebiscitaria adesione al giuramento di fedeltà al fascismo del 1931, videro il mondo universitario silente e complice verso le scelte del regime che giunsero fino all’emanazione delle Leggi razziali. Un momento storico in senso proprio, la prima ammissione pubblica di quelle sciagurate responsabilità».
Lapide, streaming e convegno Mancarella pronuncerà un discorso e sarà poi raggiunto dalla presidentessa delle Comunità ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che risponderà con un suo messaggio. Al termine sarà scoperta una lapide in perenne ricordo dell’evento. La cerimonia sarà inoltre trasmessa in streaming https://www.youtube.com/user/VideoUNIPI/live e su maxischermi in tutte le principali sedi universitarie di Pisa per consentire la visione a studenti e cittadini. Alle 16,30 nell’aula magna nuova della Sapienza sarà quindi aperta la conferenza internazionale “A ottant’anni dalle leggi razziali fasciste: tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antisemitismo e la Shoah”. I lavori saranno introdotti da un breve messaggio del presidente della Repubblica, un intervento video della senatrice a vita Liliana Segre e il saluto presidente della Crui Gaetano Manfredi. La conferenza proseguirà anche venerdì 21 settembre, sempre in Sapienza.