FIRENZE – Amanda Knox mercoledì sarà a Firenze. In aula per difendersi “ancora una volta” e spera “di scagionare” il suo “nome una volta per tutte dalle false accuse” contro di lei.

La cittadina americana parteciperà all’udienza della Corte d’assise d’appello chiamata a stabilire se sia responsabile di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba (nell’ambito della vicenda giudiziaria per l’omicidio di Meredith Kercher) dopo che la Cassazione ha annullato la condanna a tre anni rinviando il procedimento per valutare la configurabilità del reato in relazione solo al memoriale scritto dall’americana in questura a Perugia nelle fasi del suo arresto (venne poi definitivamente assolta per il delitto al quale si è sempre proclamata estranea).

“Il 5 giugno entrerò nella stessa aula del tribunale dove sono stata ricondannata per un crimine che non ho commesso, questa volta per difendermi ancora una volta” ha scritto Knox su X. Per Knox, la procura generale di Firenze ha chiesto la conferma della condanna comunque già scontata con i quasi quattro anni passati in carcere prima di essere assolta in appello. Secondo i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, Amanda Knox è invece “una vittima” della “violazione dei suoi diritti di difesa” e del “processo mediatico”.

Va quindi assolta. Knox, insieme a Raffaele Sollecito, vennero condannati in primo grado a Perugia e assolti in appello venendo quindi scarcerati. Sentenza però annullata dalla Cassazione che dispose un nuovo processo celebrato a Firenze e finito con una nuova condanna. Poi però definitivamente annullata senza rinvio dalla Suprema Corte che ha reso definitiva l’assoluzione.