Seduta segreta sulla Tav a Firenze per il Consiglio regionale della Toscana, così come stabilito al termine della seduta del 3 dicembre su richiesta del consigliere Alberto Magnolfi (Ncd). In quell’occasione durante il dibattito sul lavoro della Commissione di inchiesta sull’alta velocità Magnolfi aveva sottolineato che «si deve valutare prima se è il caso di istituire commissioni come questa o di effettuare audizioni come quelle che sono state fatte; se si decide di procedere, l’aula non può essere privata della conoscenza ufficiale di tutti questi atti. I consiglieri regionali – ha proseguito Magnolfi – si sono trovati davanti a relazioni smozzicate, e questo è imbarazzante». Per questo Magnolfi propose, ai sensi del regolamento, di proseguire in seduta segreta.
Il consigliere Chiurli: «Troppe ombre, Toscana non immune da corruzione» Alle 14 il vicepresidente del Consiglio regionale Giuliano Fedeli ha chiuso le porte della sala per aprire la seduta non accessibile al pubblico sui lavori Tav. Qualche minuto dopo in una nota il consigliere Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) ha affermato che «sulla gestione del nodo fiorentino dell’Alta velocità da parte della pubblica amministrazione restano ancora troppe ombre. Smettiamo di prenderci in giro: la Toscana non è immune da corruzione e malaffare». «Resta ancora da capire – sottolinea il consigliere – se vi siano le condizioni di sicurezza per i cittadini, se esista un rischio reale per la città di Firenze, oltre che per tutti coloro che viaggeranno sulla linea dell’Alta velocità, se siano stati presi i dovuti provvedimenti per mettere in sicurezza il tunnel, realizzato in maniera non conforme fino allo scoppiare dell’inchiesta della magistratura». E a proposito della Commissione d’inchiesta Chiurli aggiunge che «non ha prodotto risposte sufficienti a chiarire la vicenda, tantomeno risposte rassicuranti. Il quadro che ne emerge è raccapricciante: la rappresentazione di una società dove ognuno può essere ricattabile, dove le teste pensanti diventano teste da tagliare per fare strada ai progetti su cui mangiare, dove i soldi pubblici scorrono come fiumi sotterranei verso le solite tasche e i proprietari di quelle tasche non si fanno problemi neanche a dichiararlo al telefono».
Ordine Giornalisti Toscana: «Ingiustificata seduta a porte chiuse» Il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana «valuta negativamente la decisione del Consiglio regionale toscano di svolgere a porte chiuse una seduta sul dibattito sui fatti dell’Alta velocità di Firenze e per questo aveva chiesto al presidente Alberto Monaci di permettere l’accesso alla stampa a una seduta dell’assemblea regionale su una vicenda così rilevante». «Sui fatti è in corso un’inchiesta della Magistratura e molti degli atti non sono più oggetto di segreto investigativo». L’Ordine della Toscana, continua la nota, «non ritiene quindi che ci siano elementi che giustifichino la decisione di svolgere la seduta in forma segreta. La necessità di assicurare la piena trasparenza sulla vicenda dovrebbe avere la precedenza su ogni altra valutazione di carattere interno o regolamentare. L’Ordine della Toscana confida che i colleghi possano rendere conto all’opinione pubblica su quanto emerso nella riunione».