La realizzazione dello snodo Tav a Firenze ha «costi in continuo aumento» e gli stanziamenti per le assicurazioni relative ai potenziali danni provocati dallo scavo «rischiano di essere insufficienti»: questi i due elementi che il comitato fiorentino contro la costruzione dell’infrastruttura ha rilevato dalla lettura del bilancio 2016 di Nodavia, la società che cura i lavori dell’intervento.
«Lo scavo delle gallerie non può iniziare» «Vi sono diversi aspetti interessanti nella ‘Relazione di Gestione’, che abbiamo potuto consultare – hanno spiegato gli esponenti del comitato durante un incontro -. Uno è sicuramente quello dei costi che si stanno raggiungendo. Alla pagina 39 del documento si legge che il corrispettivo per l’esecuzione dell’opera è passato da 718 milioni a 802 milioni, con un aumento di 84 milioni; il valore contabilizzato delle opere eseguite alla fine del 2016 ammontava a 251.760.107 con un aumento, rispetto all’anno precedente, di 8.491.288». Quanto all’aspetto dei danni che l’opera potrebbe provocare, «a pagina 50 della relazione – spiegano ancora i Notav fiorentini – si lamenta che le assicurazioni derivanti da ‘vizi e difetti di costruzione’ potrebbero essere insufficienti. Ancora peggio, alla pagina 51 si dice testualmente: ”poiché la realizzazione dell’opera avviene in contesto urbano, va tenuto conto del rischio derivante dalla possibilità di arrecare danni a terzi che, in considerazione delle franchigie, potrebbero non essere completamente coperti dalla polizza all risks». Secondo il comitato, questa è «l’ammissione, nero su bianco, di ciò che temiamo da anni: lo scavo delle gallerie potrebbe provocare danni importanti al patrimonio edilizio e monumentale della città». I Notav denunciano infine come ad oggi «sul sito del ministero dell’Ambiente il piano di utilizzo delle terre, necessario per iniziare lo scavo, non sia ancora disponibile; il che significa che lo scavo delle gallerie, per il momento, non può iniziare».