«Firenze è pronta ad abbracciare ragazzi e ragazze del `66 dobbiamo dire grazie ancora una volta a quelle migliaia di giovani che nei tragici giorni dell`alluvione giunsero da ogni parte del mondo e dell`Italia insieme a tantissimi soldati di leva portando passione civile, sentimento, generosità, un coraggio commovente, aiuti alle popolazioni sommerse dall`acqua e dal fango, e contribuendo a salvare abitazioni, aziende, opere d`arte, patrimoni librari, servizi commerciali. Vogliamo ricordarli e ringraziarli tutti per conservare le storie e la memoria di quell`evento che è parte della nostra identità». Così il sindaco Dario Nardella, nel presentare gli eventi che ci saranno nelle prossime settimane in avvicinamento ai 50 anni dall’alluvione del 4 novembre 1966 di Firenze.
Una settimana di eventi Una settimana ricca di iniziative con il raduno degli Angeli del Fango che si terrà il 4 novembre nel Salone dei Cinquecento. L’appello agli angeli del fango di tutto il mondo per il raduno internazionale è stato lanciato dal sindaco Nardella, da Roberto Oreficini, direttore ufficio rischio idrogeologico della Protezione civile, dal capo della struttura Italia Sicura di Palazzo Chigi Erasmo D’Angelis, dalla vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni e dal vicepresidente del comitato Firenze 2016 Mario Primicerio. Dal 2 al 6 novembre saranno tanti gli eventi in programma: dal vertice dei sindaci delle grandi città di fiume all’analisi del rischio idrogeologico regione per regione con la presentazione del piano nazionale di opere e interventi del Governo con Italia Sicura, dalla giornata nazionale del volontariato di protezione civile al “Raduno internazionale degli Angeli del Fango”.
Curcio: «La Protezione Civile nasce da questa terribile esperienza» Per il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio «la Protezione civile nasce dalla terribile e indimenticabile esperienza dell’alluvione del ’66. È proprio da quell’emergenza che nacque lo spirito della Protezione civile in Italia che, nel tempo, è divenuta una struttura organizzata ed efficiente, peraltro plaudita anche all’estero. Negli ultimi 50 anni molto è cambiato per il Sistema di Protezione Civile, ma non gli obiettivi primari che essa si pone per sua natura: la salvaguardia della popolazione e la tutela del territorio e dei beni culturali. Questo germe allora, come oggi, è motivo di orgoglio per il Paese».
D’Angelis: «Ci aspettiamo grande partecipazione» «Ci aspettiamo una grande risposta a questo appello e una grande partecipazione – ha affermato D’Angelis – le loro storie sono una lezione di solidarietà concreta che è continuata con le generazioni successive dopo tante alluvioni. Ma non dimenticare per noi vuol dire mettere in sicurezza i nostri fiumi e le nostre città e accoglieremo gli angeli del fango di allora con alcuni impegni mantenuti dalle istituzioni. Il 2016 vede finalmente l’attuazione del vasto programma di interventi per la limitazione del rischio idraulico anche sull’asta principale dell’Arno con opere immaginate già dopo quell’alluvione. I cantieri sono in corso ed altri sono in partenza, e l’Arno oggi è un fiume, tra i pochi in Europa, interamente ripulito da scarichi fognari urbani».
Un sito dedicato Il 50esimo anniversario dell’alluvione del 1966 sarà l’occasione per promuovere e condividere attività di ricerca, progetti-intervento ed eventi che consentano di ricavare dall’esperienza vissuta dalle città e dai territori concreti risultati per la prevenzione di futuri eventi calamitosi e migliori prassi per la protezione delle persone e dei beni culturali economici e ambientali. Per questo saranno molte le opportunità di informazione, conoscenza e approfondimento. A partire dal sito web ufficiale toscana.firenze2016.it, curato, in collaborazione con il Comitato Firenze 2016, dalla Fondazione Sistema Toscana e punto di riferimento per tutti i soggetti e le iniziative che ruotano attorno alle celebrazioni per il 50° con news, focus, video, territori, mostre ed eventi.