Sono temporaneamente ospitati da ieri sera in un albergo di Chianciano Terme i  59 cittadini siriani che nella notte di lunedì sono stati intercettati e bloccati dagli agenti della Polaria di Rimini a bordo di un pullman in transito in autostrada, all'altezza di Sinalunga (Siena) diretto verso il Nord Europa (leggi). Tra loro, tutti identificati, ci sono anche 21 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 18 anni e 12 donne.  Sono, inoltre, stati rilasciati i due cittadini che al momento del blitz della Polaria avevano opposto resistenza a pubblico ufficiale e ora si trovano insieme ai loro connazionali.
 
Asilo politico o via dall’Italia?«Si tratta di una situazione in evoluzione – ha spiegato il prefetto di Siena Renato Saccone -. Tutto dipende dalla loro volontà e dalla libertà e autonomia che hanno. Se intendono richiedere la protezione internazionale scattano tutta una serie di meccanismi di tutela, di garanzia e assistenza che dobbiamo e vogliamo offrir loro. Se invece – prosegue il prefetto –  come fin d’ora hanno manifestato, non intendono farlo, hanno l’obbligo di dover lasciare il territorio nazionale autonomamente e volontariamente senza nessun intervento coattivo.  E comunque, anche con l’emanazione di provvedimenti che li invitano a lasciare il territorio, si può diventare richiedente asilo anche dopo, anche se fossero  considerati irregolari sul territorio perché  non ci sarà mai un rimpatrio coattivo in un Paese teatro di guerra. Io  – conclude il prefetto Saccone – mi auguro che ragionino sulla richiesta di protezione». «Grazie alle associazioni di volontariato e ai mediatori culturali siriani – ha aggiunto Giancarlo Benedetti, questore di Siena – è stata data  assistenza, accoglienza e informazioni su tutti i diritti spettanti, e  le conseguenze che derivano da una scelta e da un’altra.  La massima attenzione viene data soprattutto ai bambini. E’ una situazione – ha concluso il questore –  che richiede un po’ di tempo e accortezza».