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Visitare un laboratorio artigianale di profumi, capire come nascono le fragranze e attraversare la loro storia. Spezierie Palazzo Vecchio, uno dei più tradizionali marchi artigianali di Firenze, apre le sue porte sabato 15 settembre dalle ore 14 alle 18, in via Magenta 6a rosso, in occasione di Pitti Fragranze.La visita è gratuita e aperta a tutti, per prenotazioni si può telefonare al numero 055.2396055 o scrivere una mail a info@spezieriepalazzovecchio.it.

Una visita che si fa in 3 Il percorso è organizzato in tre momenti, non necessariamente in sequenza. Il primo è dedicato a una ricetta del 1400 di un profumo dal nome “Opera della Magnifica madonna Catarina da Forlì et signora di Mola” scritta da Caterina Sforza Dé Medici dalla quale Spezierie Palazzo Vecchio hanno tratto ispirazione per il loro primo profumo. Il secondo momento è dedicato alla materia prima del sandalo, utilizzato in modi diversi. Il terzo è un piccolo gioco: ai visitatori viene chiesto di abbinare tre profumi ad altrettante storie e relative materie prime. In palio un profumato cadeau. «Sarà l’occasione per toccare con mano ingredienti e tecniche della profumeria antica – spiegano Francesca Di Massimo e Michela Pazzanese, che accoglieranno i visitatori – oltre a canfora, noce moscata e zibetto, Caterina Sforza De Medici usava ingredienti che, secondo le sue conoscenze, conferivano all’acqua odorifera proprietà cosmetiche: tra questi ‘carne di piccione, chiare de ovi,  i fasoli senza occhi…’. Inoltre mostreremo come si estrae l’essenza dei fiori con la tecnica più antica del mondo, l’enfleurage».

Le formule traggono ispirazione dal periodo rinascimentale Fondate da Giovanni Di Massimo,  Spezierie Palazzo Vecchio sono sinonimo di prodotti naturali di alta cosmesi. Tra i marchi del laboratorio impossibile non ricordare “I Profumi di Firenze” e “Acque Mirabili Odorose”. Le formule traggono ispirazione dal periodo rinascimentale, in particolare dall’antico libro di “ricette” dei profumi di Caterina De’ Medici e dei suoi profumieri dell’epoca, chiamati “muschiari”, quando Firenze veniva considerata la capitale mondiale del profumo.