Era il 29 maggio 2014 quando a Pisa fu effettuato con successo il primo impianto del più piccolo pacemaker senza fili al mondo, ossia del sistema di stimolazione intracardiaco transcatetere: in gergo, Micra Transcatheter Pacing System realizzato dalla ditta Medtronic. L’impianto rientra nell’omonimo studio clinico mondiale Micra Transcatheter Pacing Study ed è stato effettuato, per la prima volta in Italia, dalla dottoressa Maria Grazia Bongiorni, direttore dell’Unità operativa di Cardiologia 2 dell’Aoup-Azienda ospedaliero-universitaria pisana. In un anno la dottoressa Bongiorni e la sua equipe hanno impiantato con successo già 17 pacemaker ottenendo il dodicesimo posto nella graduatoria mondiale.
Il particolare pacemaker Il piccolo pacemaker pesa 2 gr. e misura poco più di 2 cm – poco più grande di una pillola, un decimo della grandezza di un pacemaker convenzionale – e ha una durata che può variare da 7 a 14 anni. Viene inserito attraverso la vena femorale e si ancora nel ventricolo destro con 4 piccoli arpioncini. Non ha bisogno di alcun filo inserito nelle vene e, agganciato direttamente all’interno del cuore, il sistema Micra emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco attraverso un elettrodo posizionato sul dispositivo stesso. A differenza delle attuali procedure di impianto, quella del Micra non richiede incisioni nel torace né la creazione di una tasca sottocutanea, né l’inserimento di fili nelle vene, eliminando così il rischio di potenziali complicanze legate alla procedura tradizionale. «Questa tecnologia miniaturizzata, dall’approccio mininvasivo – spiega la dottoressa Bongiorni – è stata studiata per fornire ai pazienti una tecnologia avanzata in alternativa ai sistemi di stimolazione tradizionali. Siamo orgogliosi che il nostro ospedale sia stato selezionato tra un gruppo ristretto di centri che partecipano allo studio clinico mondiale Micra. I risultati che deriveranno dallo studio clinico attualmente in corso si tradurranno in un maggior beneficio per i milioni di pazienti che ogni anno necessitano di questa terapia».