Oltre 400 posti di lavoro sarebbero a rischio nel settore della manutenzione ferroviaria. E’ quanto denunciano le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, preoccupate dai piani presentati da Trenitalia che «mettono in discussione l’attuale livello di produzione delle officine di Firenze Osmannoro, Pisa e Siena, nonché della Direzione tecnica nazionale dell’ingegneria della manutenzione rotabili di viale Spartaco Lavagnini, a Firenze».
L’allarme «A fronte del venir meno della manutenzione sulle carrozze ‘media distanza’ infatti – spiegano in una nota Maurizio Brotini (Cgil), Ciro Recce (Cisl) e Arturo Papini (Uil) – per le officine toscane non si prevede l’assegnazione di nuovi materiali. Inoltre preoccupano le dichiarazioni del responsabile della Direzione tecnica di viale Lavagnini, secondo il quale prima dell’estate le officine nazionali di manutenzione ciclica, a seguito di una riorganizzazione, lasceranno la Direzione senza il suo braccio operativo, con l’obiettivo, in seguito, di chiudere definitivamente la struttura».
«Toscana fuori dallo sviluppo e dalla crescita professionale» Uno scenario che secondo i sindacati «significherebbe tagliare fuori la Toscana dallo sviluppo e dalla crescita professionale, con la perdita di attività pregiate e di oltre 400 posti di lavoro». All’Osmannoro convivono due impianti, uno di manutenzione ciclica lungo circa 350 metri, con circa 230 ferrovieri, l’altro di manutenzione corrente lungo circa 80 metri, con circa 200 lavoratori. I sindacati temono poi la futura chiusura anche degli impianti manutentivi di Siena e di Pisa, che complessivamente occupano circa 80 persone.
La precisazione di Trenitalia «Trenitalia smentisce che sia previsto uno smantellamento delle attività dell’officina ferroviaria dell’Osmannoro con la conseguente perdita di posti di lavoro, così come denunciato dalle segreterie regionali di alcune sigle sindacali e rilanciato dai media locali». E’ quanto specifica in una nota Trenitalia. «In realtà, l’officina manutenzione ciclica di Firenze nei prossimi anni vedrà un cambiamento dei prodotti lavorati perché gradualmente diminuiranno le attività sulle carrozze Media Distanza, grazie al turn over che prevede il tanto atteso ammodernamento della flotta con l’arrivo di nuovi treni, come i Rock e i Pop, ma saranno lavorate altre tipologie di carrozze, in particolare le doppio piano Vivalto. Queste attività saranno effettuate presso l’OMC Firenze spostandole da altra officina dove attualmente vengono svolte in gran parte con risorse esterne, determinando quindi una internalizzazione del lavoro. Per quanto riguarda il ruolo e le competenze della Direzione Tecnica, Trenitalia ribadisce la strategicità e l’importanza di governare direttamente la manutenzione: sono quindi prive di fondamento le ipotesi di ridimensionamento o addirittura di chiusura dell’officina. Al contrario, l’obiettivo è potenziare l’attività, anche grazie all’introduzione di nuove tecnologie, quali quelle legate alla manutenzione predittiva, per un presidio sempre più efficiente ed evoluto della manutenzione».