«Siamo arrivati ad un punto di non ritorno: o si prendono subito provvedimenti immediati, ma non solo nelle grandi città ma in tutte le zone con scarsa salvaguardia ambientale o l’aria sarà irrespirabile per tanto tempo». Non sono parole di circostanza quelle della direttrice dell’Arpat Toscana, Maria Sangertini. «La situazione non è stata controllata per tanto, troppo tempo. Ci si è dimenticati dei segnali che da tempo si stanno susseguendo nell’atmosfera ed abbia non rispettato le normali regole civili, e così le città e le zone circostanti sono diventati teatro di fenomeni meteorologici evidenti: perché pensate della scarsa pioggia autunnale o dell’effetto nebbia in questa prima parte di inverno? Abbiamo pensato che tutto fosse superabile con regole a tempo e sospensioni saltuarie dell’utilizzo dei mezzi inquinanti. La risultanza è sotto gli occhi di tutti: oggi c’è paura ma è il frutto della trascuranza di ieri».
Allarme inquinamento Sono frasi dure quelle che arrivano da Arpat nei giorni subito dopo il Natale mentre Milano vara il blocco totale dei mezzi, Roma continua con le targhe alterne e Frosinone viene eletta la città piu’ inquinata dello stivale italiano. «La pedonalizzazione di Piazza del Duomo a Firenze è stato un buon provvedimento ma se intorno è tutto aperto, allora si violano le regole dove ci viene concesso – ha aggiunto Maria Sangertini – I turisti che vengono in Toscana trovano l’inciviltà di chi abita le nostre città e si adegua, tanto sa che nessuno controllerà. Ed il progetto utilizzo mezzi pubblici fallisce miseramente fra mancato rispetto degli orari e disservizi. L’auto resta la soluzione più comoda, meglio farsi ore di fila nel traffico che provare ad invertire la tendenza. E le piste ciclabili non esistono e non c’è nessuna agevolazione a chi non utilizza la propria utilitaria. Tanti piccoli provvedimenti stop e poi al primo calo di emergenza, si riparte con il ‘bomba libera tutti’. Tutti postano sui social gli articoli sulla conferenza sul clima di Parigi ma se chiedi loro se rinuncerebbero alla loro auto, vedrete nei loro occhi e sui loro visi, l’imbarazzo totale».
L’appello di Arpat «Non bisogna avere paura di fare scelte impopolari per lungo tempo, solo così si da’ continuità e si rende salubre l’aria: esistono centraline che controllano per tutto l’anno la qualità dell’aria ed è da tempo che esistono certi tipi di emergenze, in tutta la regione – ha concluso il direttore di Arpat Toscana – Servono risposte certe e disciplina nei comportamenti, con multe severe per chi non rispetta i parametri, anche quando tornerà a piovere o inizierà il vero inverno. Questo periodo deve insegnarci che il futuro va costruito adesso, prima che peggiorino le cose. Abbiamo un patrimonio da salvaguardare e su cui investire. La cementificazione e la speculazione non porta da nessuna parte. Altrimenti le conseguenze verranno pagate molto presto, con a quel momento la presa di coscienza che si sarà ad un punto di non ritorno. Se oggi è emergenza, figuriamoci quando riprenderà la piena attività post festività natalizie. Non si può guardare il cielo e sperare, perché non esiste auspicio in certe cose ma solo un’azione continuativa senza tregua per chi non rispetta i regolamenti».
Smog in Toscana, l’intervento di Rossi Nel frattempo sull’argomento smog è intervenuto in queste ore il governatore della Toscana, Enrico Rossi. «In Toscana abbiamo una buona legge, che demanda ai sindaci l’attuazione dei provvedimenti di mitigazione. Già dalle scorse settimane le situazioni più problematiche riguardano la valle dell’Arno. Domani faremo la verifica della situazione e dei provvedimenti assunti. Se nessuno è intervenuto, lo faremo come Regione in via sostitutiva – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi– Per l’adeguamento e la lotta ai cambiamenti climatici occorrono interventi strutturali, politiche in grado di modificare e razionalizzare il modello di sviluppo e le abitudini di consumo. È necessario introdurre una cura del ferro nella mobilità urbana. Ridurre il traffico veicolare e i consumi domestici. Nelle abitazioni la temperatura non deve superare i 18 gradi. Fuochi nei camini e all’aperto vanno ridotti e vietati. Per affrontare questa sfida in Toscana ci siamo dotati di un Piano ambientale ed energetico. Con una legge abbiamo reso inedificabili le aree a rischio idraulico elevato. Abbiamo fermato il consumo di suolo agricolo. Terreni fertili e ricchi di sostanza organica sono la nostra migliore assicurazione».