Situazione critica nelle zone collinari, di costa e nelle isole. Lo stato di emergenza va subito reso operativo. E’ quanto chiede Confservizi Cispel Toscana attraverso il suo presidente Alfredo De Girolamo.

E’ emergenza In diverse aree, soprattutto quelle collinari, della costa e delle isole della Toscana, l'acqua e' razionata o il servizio e' garantito da autobotti che stanno alimentando la rete. Per adesso i disagi per i cittadini sono stati limitati, ma ad un costo molto elevato, tra i due e i tre milioni fino ad oggi, con il rischio di raddoppiare questa cifra alla fine di agosto. In assenza degli interventi di autobotti circa il 15 % della popolazione avrebbe subito pesantissimi disagi.

L’appello De Girolamo, lancia «un appello alla popolazione per un uso responsabile della risorsa idrica» e chiede «l'immediata approvazione da parte della Protezione Civile nazionale del decreto per la dichiarazione dello stato di emergenza in Toscana (leggi). Buon senso vorrebbe – ha aggiunto – che i costi straordinari che i gestori stanno sostenendo venissero coperti dai fondi della protezione civile e non dalla tariffa del servizio idrico».

Un tavolo per l’emergenza Per De Girolamo e' anche «urgente che la Regione Toscana e l'Autorità Idrica Toscana attivi subito i fondi per il piano di emergenza già definito usando anche il fondo di garanzia definito con Fidi Toscana». La dichiarazione di stato di emergenza nazionale e la nomina del governatore Enrico Rossi a commissario per la gestione della crisi – afferma ancora De Girolamo – «e' una scelta importante, ma va resa subito operativa dalla Protezione Civile nazionale, cosi come la scelta tempestiva della Regione di definire una legge di semplificazione e attivare un tavolo per l'emergenza». Secondo il monitoraggio Cispel La situazione e' critica soprattutto nelle zone collinari, di costa e nelle isole. I due invasi di Bilancino e Montedoglio, pur sotto pressione, per adesso garantiscono la risorsa idrica fino all'inizio dell'autunno, cosi' come il Bacino del Serchio sta garantendo ancora l'acqua alle città di Pisa e Livorno.