«Temo altri tagli. Ieri abbiamo avuto qualche timida apertura alle nostre richieste, abbiamo apprezzato, adesso aspettiamo che ci siano dei risultati concreti». Così il governatore della Toscana Enrico Rossi, a margine di una conferenza stampa tenutasi oggi a Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto se tema degli effetti economici dal varo della legge di stabilità che sarà effettuato domani dal Consiglio dei Ministri presieduto da Matteo Renzi.
La legge sulla povertà «Poi, mi piacerebbe molto una legge sulla povertà –ha aggiunto Rossi – Noi siamo insieme alla Grecia l’unico Paese che non ce l’ha. L’Europa stessa su questo punto ci redarguisce. Hanno fatto una bella proposta di legge, Alleanza per la povertà, Caritas, Arci, Acli e sindacati. Prevederebbe 1,5 miliardi di stanziamento il primo anno, si tratta di dare un aiuto a chi veramente non mette insieme il pranzo con la cena. Questa è la prima manovra espansiva, che dopo tanti anni viene fatta. Tagliare le tasse è giusto, ma non ci si deve dimenticare di chi ha bisogno». Ma il governatore della Toscana va oltre sul tema difficoltà finanziarie e lavorative. «Inoltre, propongo che se sei in età lavorativa, ti diamo un aiuto per vivere perché non ne hai a sufficienza, tu ti debba iscrivere alle liste del lavoro, ai centri per l’impiego, fare i corsi di formazione, stare sul mercato del lavoro, perché prima o poi ti deve essere offerto un lavoro e così uscire dalle condizioni di povertà. –ha sottolineato ancora Rossi – L’Istat ci dice che durante la crisi i poveri dal 2008 1,8 milioni i poveri assoluti, famiglie che non ce la fanno ad avere un’alimentazione adeguata che non ce la fanno a pagare la casa, a vestirsi in modo soddisfacente, che non ce la fanno a muoversi come dovrebbero a 4,1 milioni. Quindi, un provvedimento su questo punto sarebbe gradito, me lo aspetterei e aiuterebbe anche le Regioni come la Toscana ed i Comuni che stanno cercando di fare, ma che da soli non ce la fanno».
«Una nuova stagione per le Regioni» Dettosi soddisfatto dell’approvazione della riforma costituzionale che ieri ha ricevuto in Senato il voto favorevole alla sua seconda lettura, Rossi ha parlato anche della parte di riforma che riguarda proprio le Regioni. «L’articolo 116 ci apre la possibilità di una nuova stagione, in cui le Regioni virtuose come la Toscana che hanno i conti a posto, chiedono l’autonomia su cose importantissime, come l’istruzione, la formazione, il lavoro, come il governo del territorio, ambiente e altro. Mi viene in mente un sogno di Claudio Martini lo vorrei perseguire, un intervento sulla valorizzazione dei beni culturali. Per quel che mi riguarda, la campagna per il referendum confermativo della riforma la farò volentieri a sostegno della riforma che è stata fatta e anche con l’obiettivo di dire che la Toscana si candida ad essere la Regione più autonoma, fra quelle non a statuto speciale. Non mi pare in gran salute la Lombardia per farlo».