FIRENZE – La Toscana rischia di restare imprigionata nella morsa dei tagli governativi. Secondo Irpet, dopo il varo della finanziaria, sul territorio mancherebbero 45-50 milioni.
“Nuovi tagli significano prima di tutto servizi a rischio per i cittadini. Nonostante le tante belle parole sul ruolo e sulla centralità dei Comuni, non ci viene riconosciuto niente: nè per la cancellazione del reddito di cittadinanza, nè per le spese per la gestione dell’immigrazione; e inoltre è stato azzerato il fondo di sostegno per gli affitti”, ha spiegato Matteo Biffoni, presidente di Anci regionale, che venerdì ha partecipato alla manifestazione a Genova.
“La manovra colpisce i Comuni più virtuosi, quelli che hanno più servizi – ha aggiunto il direttore Simone Gheri -. Le soluzioni a costo zero ci sarebbero: riduzione fondo crediti dubbia esigibilità; contributo statale per l’annosa questione della perequazione del Fondo di solidarietà comunale; sul Pnrr, anticipo dal 10 al 30% dei pagamenti in tempo reale, ovvero appena caricati i dati sulla piattaforma Regis; ripristino del fondo affitti e no ai tagli per fondo disabilità. I Comuni sono come un dipendente a reddito fisso: con l’inflazione crescente, ci vorrebbero risorse aggiuntive e non certo tagli. O almeno si dovrebbero mantenere gli stessi trasferimenti”..