incidente-sul-lavoro.jpgSos lavoro, si tratta di una vera e propria emergenza secondo le associazioni sindacali. Nel settore metalmeccanico in Toscana oggi ci sono 100 vertenze aperte e 11mila posti di lavoro in bilico. È l’allarme lanciato dalla Fim-Cisl che aderisce al presidio di protesta in programma davanti a Palazzo Chigi, a cui parteciperanno anche 150 delegati Rsu toscani, cassintegrati e lavoratori in mobilità. La provincia che sta peggio è Livorno, con oltre 4mila posti a rischio solo a Piombino fra Lucchini e Arcelor-Mittal. Cattive notizie arrivano anche da Pistoia, con i 1100 occupati dell’Ansaldo-Breda, e da Lucca con le crisi di Kme (650) e Azimut Benetti (250).

Il grido d’allarme «È  necessario che la politica tutta, Parlamento e Governo – ha spiegato in conferenza stampa il segretario della Fim Toscana Marco Tesi – affrontino i veri nodi competitivi che sono all’origine delle più importanti crisi. Dalle infrastrutture al costo dell’energia, dal credito alla certezza delle regole e dei tempi della giustizia, senza contare che gli ammortizzatori sociali sono in scadenza per centinaia di migliaia di lavoratori: se non si definisce e si attua in fretta una propria politica industriale l’Italia affonda».

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