AREZZO – «La provincia di Arezzo presenta significativi indicatori di una proiezione criminale della malavita organizzata nazionale in alcuni settori dell’economia locale, come l’edilizia, il ciclo dei rifiuti, il settore immobiliare e turistico».
A dirlo l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuoffo, rispondendo in Consiglio regionale a un’interrogazione sul tema del vicepresidente dell’Assemblea Marco Casucci (Lega). «Come per altri territori della Toscana – ha aggiunto – tale presenza non si sostanzia in veri e propri insediamenti organizzativi da parte delle mafie storiche italiane, ma nella forma di investimenti criminali, che, nel caso dell’aretino, però, manifestano una forte vocazione imprenditoriale, anche nel cruciale settore degli appalti pubblici».
Provincia Arezzo prima in Toscana per numero di beni sotto confisca
Ciuoffo ha poi spiegato che secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i beni e le società confiscate alla mafia la provincia di Arezzo risulta essere la prima in Toscana per numero di beni sotto confisca (86), seguita da Pistoia (16%), Prato (12%) e Pisa (11%). In particolare gli investimenti nel settore immobiliare restano i più significativi, tra questi, appartamenti e, in modo più limitato, terreni. I beni sono concentrati in soli due comuni: il capoluogo e Marciano della Chiana.