È la Toscana con 141 casi dal 1 gennaio al 30 settembre 2010, a detenere il primato dei tentati suicidi nelle carceri. In Italia nello stesso periodo sono stati 911. Al primo posto c’è il carcere di Livorno con 40, Pisa con 21, e Firenze Sollicciano con 20. Seguono Lecce con 36, Napoli Poggioreale con 29, Roma Rebibbia con 27, Napoli Secondigliano con 26, Cagliari con 24, Milano San Vittore con 21 e Como con 18. I dati sono stati diffusi oggi dalla Uil PA Penitenziari, il cui segretario generale Eugenio Sarno ha riproposto il problema del sovraffollamento dei reclusori italiani a cui si somma la carenza di personale. Sarebbero infatti meno di 6500 le unità al lavoro, secondo la Uil. “Questo significa- ha dichiarato Eugenio Sarno – che i livelli di sicurezza travalicano ogni previsto limite minimo. Non solo, quindi, la polizia penitenziaria non può adempiere al compito costituzionale della rieducazione e del reinserimento, quant’anche ha difficoltà persino garantire la mera sorveglianza. E la smettano di raccontare anche la storiella dei nuovi posti”.


I dati – Capofila dunque la Toscana con 141, seguita da Sicilia con 91, Lombardia con 90 e Campania con 89. “Se da un lato i 54 suicidi nelle celle di questo funebre 2010 danno conto di un sistema oramai impotente che corre dritto verso il baratro, dall’altro i 911 tentati suicidi a tutto il 30 settembre sono la certificazione del livello di degrado, disumanità , inciviltà ed illegalità che connota l’universo penitenziario italiano”. Dopo il suicidio di ieri a Ravenna, il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari , Eugenio Sarno, è tornato sul dramma delle auto soppressioni commentando i dati sui tentati suicidi in cella verificatisi dal 1 gennaio al 30 settembre 2010.


Eugenio Sarno – “Occorre premettere e precisare – sottolinea Sarno – che statisticamente circa il 50% degli eventi rubricati come tentati suicidi possono essere considerati gesti dimostrativi.   Ciò non toglie che siano circa 500 le tentate auto soppressioni con la dichiarata volontà del suicidio. È  un dato terrificante che non può non far riflettere. È da tempo che sosteniamo come la polizia penitenziaria sia precipuamente impegnata nell’impedire le evasioni dalla vita da parte dei detenuti. E’ un impegno encomiabile di cui non parla quasi mai nessuno. Eppure sino ad oggi abbiamo monitorato per via diretta il salvataggio di circa 175 detenuti da parte dei poliziotti penitenziari, non è escluso, perciò, che siano molti di più. L’ultimo in ordine di tempo alla casa Circondariale di Pistoia, dove ieri gli agenti hanno salvato la vita ad un giovane detenuto italiano, che però versa in condizioni disperate”.


Roma

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