Le grandi opere sono quelle che riescono a trasmettere messaggi sempre contemporanei, forse proprio con questo scopo Ugo Chiti si è cimentato con la messa in scena de “L’Avaro”, capolavoro di Molière, spettacolo ospitato dal Teatro Solvay di Rosignano Marittimo (Livorno) domenica 5 marzo alle ore 21.
Lo spettacolo In quella che dovrebbe essere una casa borghese, resa come un magazzino dove accumulare “roba”, come se si volesse subito far capire al pubblico la tematica sulla quale si concentrerà l’intero spettacolo, un bravissimo Alessandro Benvenuti interpreta Arpagone, personaggio centrale assoluto, intorno a lui un intrigo di servi e figli. L’avarizia del capofamiglia si scontra più volte con i sentimenti giovanili di chi lo circonda, che non riescono a piegarsi a matrimoni combinati e questioni d’affari; scontro reso attraverso l’uso di una parola “diretta, tesa a sottolineare l’aggressività”, come afferma il regista stesso. Questo ritmo, però, viene spesso spezzato da momenti in cui si dà spazio alla psicologia, alle paranoie, alla paura, come se Arpagone, da personaggio seicentesco, divenisse un nostro contemporaneo.
Beatrice Matricardi