Guerra aperta sul bilancio a Monteroni. E le opposizioni chiedono l’intervento del Prefetto di Siena, Armando Gradone. Così si legge in una nota congiunta dei consiglieri del Movimento Cinquestelle, Riccardo Manenti, e della lista civica Uniti per Monteroni, Giulia Casi, Duccio Giannettoni e Aldo Bianchini, cioè tutte le opposizioni presenti in Consiglio Comunale. I consiglieri «si trovano accomunati nel condannare un fatto grave, che riguarda l’amministrazione pubblica e tutti i cittadini: il bilancio consuntivo non è stato approvato entro i termini di legge. Si è compiuta, dunque, una grave violazione delle norme vigenti», così la nota congiunta.

«Per questo i gruppi all’opposizione chiedono alle autorità competenti di intervenire: a Monteroni d’Arbia non si sono osservate le regole rispettate da tutti gli altri Comuni. Alla gravità della situazione si contrappone la leggerezza di un’Amministrazione che sembra poter gestire la cosa pubblica con noncuranza delle norme e del buonsenso. Il bilancio consuntivo non è un mero atto formale: è uno dei principali atti di una comunità, in quanto legittima le spese sostenute nel corso dell’anno. Ricordiamo che la mancata approvazione di questo atto, qualche anno fa portò addirittura alla dimissioni del sindaco di Siena. Convocare il consiglio per l’approvazione con 27 giorni di ritardo, come ha fatto il sindaco Gabriele Berni, senza peraltro addurre motivazioni, e senza mettere a disposizione gli atti ai consiglieri, certifica che non si tratta di un semplice svista: è la conferma di un problema ben più grande. Ovvero che a Monteroni le regole sono un optional, come purtroppo le opposizioni hanno denunciato più volte in Consiglio comunale, a proposito dei ritardi nell’assicurare l’accesso ai documenti, alla mancata pubblicazione degli atti, delle gare di appalto e delle poche procedure competitive, così come a proposito della carenza di trasparenza sui nominati nelle partecipate, o a proposito dell’assenza di discussione sullo scandalo rifiuti. Un sindaco ha tutto il diritto di amministrare, e di fare le scelte che ritiene più giuste. Ma ciò che un primo cittadino non può permettersi è la continua violazione di norme che presidiano il funzionamento del Comune. Per questo ci rivolgiamo al Prefetto, affinché assicuri nei confronti del Comune di Monteroni d’Arbia la più attenta vigilanza sul rispetto scrupoloso della legge, come fanno tutti gli altri Comuni e i normali cittadini. Il feudatario che decide in autonomia, e magari tassa i viandanti appartiene, per fortuna, a un’altra epoca».