Una serata all’insegna del gusto, della buona tavola e della salubrità, per valorizzare le materie prime presenti sulle nostre tavole, di origine e lavorazione toscana, in linea con il disciplinare di Agriqualità. Sono stati questi gli elementi caratterizzanti dell’appuntamento maremmano del Mese di Agriqualità, promosso da Toscana Cereali al ristorante L’Oste Dispensa di Orbetello. Un incontro di gusto all’insegna del marchio Agriqualità – la “Farfallina bianca” della Regione Toscana –, sinonimo di sicurezza e alta qualità dei prodotti presenti sulla tavola, dai legumi alla pasta, dal pane ai formaggi e alle carni.La serata di Orbetello è stata arricchita anche dalla degustazione di olio della Val d’Orcia e di vino Vermentino della Parrina, entrambi rigorosamente a marchio Agriqualità.
 
«Occorre fare sempre più attenzione a quello che si legge nelle etichette – ha detto il direttore generale di Toscana Cereali Luciano Rossi -. Non sempre “prodotto in Toscana” significa che la materia prima viene dai territori regionali. “Coltivato e confezionato”, “allevato e confezionato”: sono queste le diciture su cui bisogna sempre più porre l’attenzione, così come prevede il rigido disciplinare del marchio Agriqualità, ormai diventato sinonimo di salubrità e gusto. Una certificazione, questa, non solo del sistema di coltivazione ma anche di controllo durante tutte le fasi di produzione e lavorazione. Fino al confezionamento e alla distribuzione».
 

Articolo precedenteGran finale del Mese dell’Agriqualità a Gallina con i prodotti a marchio Toscana Cereali
Articolo successivoTerremoto, le Pubbliche assistenze a Siena informano sul rischio sismico