La nuova legislatura dovrà segnare una svolta anche per l’agricoltura. Il settore, proprio per i valori economici, produttivi e sociali che rappresenta, non trova più corrispondenza nella configurazione attuale del ministero delle Politiche agricole. Per questa ragione è decisivo creare un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare in grado di promuovere strategie agroindustriali e sanitarie, con una visione internazionale del comparto. Lo stesso andrebbe pensato ai livelli regionali, dove anche la capacità di spesa delle risorse europee va inserita in progetti ampi di sviluppo. Lo ha sostenuto Agrinsieme (il coordinamento Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio.
 
Scelte mirate per le imprese Agrinsieme – Coordinamento regionale Toscana, ha insistito sulla necessità che il sistema agroalimentare venga realmente collocato nelle dinamiche della crescita «perché contribuisca e partecipi all’auspicabile ripresa economica del Paese». E affinché ciò avvenga è indispensabile, per Agrinsieme, compiere scelte mirate che permettano alle imprese di riprendere a marciare.

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