Parte la mobilitazione per gli agricoltori della Cia di Siena e di Arezzo. «L’agricoltura è in pericolo – sottolineano le sedi provinciali -; la crisi del settore e il decreto ”Salva Italia” mettono a rischio migliaia di imprenditori». Insomma è il momento di farsi sentire. Il primo appuntamento è stato convocato per martedì 14 febbraio prossimo (ore 9.30, Bettolle, Centro Le Rotonde). Interverranno Luca Marcucci, presidente della Cia Siena; Chiara Innocenti, presidente Agia-Cia Toscana e membro della giunta della Cia Arezzo; e Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana. Sono invitati sindaci, amministratori locali, assessori provinciali all’agricoltura, consiglieri comunali e parlamentari della circoscrizione. Inoltre, ovviamente, è previsto un elevato numero di agricoltori toscani.
 
Rischio chiusura per molte imprese agricole «La nostra agricoltura rischia di chiudere i battenti – anticipa il presidente della Cia Siena, Luca Marcucci -. Dobbiamo fare i conti, da ormai da quattro anni, con una crisi pesante e duratura, che ha aumentato i costi di produzione (+5-6% nell’ultimo anno) per le aziende e diminuito i ricavi (-7% Plv). I nostri allarmi nel tempo sono poi stati confermati dai recenti dati del Censimento generale dell’agricoltura 2010, dove risulta che anche nel nostro territorio, abbiamo perso nell’ultimo decennio circa il 35% delle imprese agricole e oltre il 10% della superficie coltivata. Maggiormente colpiti i settori cerealicolo e zootecnico. A tutto ciò si aggiungono ora  l’Imu, inserita dal Governo nella manovra Salva Italia, che darà l’ennesima batosta al settore e la tassa di soggiorno, che va a danneggiare le nostre strutture agrituristiche».
 
Calcolati aumenti per 4mila euro all’anno Già, l’ultima mazzata al settore è venuta dalla manovra del Governo Monti, in particolare con l’introduzione dell’Imu (Imposta Municipale Unica o Propria), che rischia veramente di affossare l’agricoltura toscana, soprattutto le aziende meno strutturate. Si calcola che con l’Imu un’azienda agricola di venti ettari, nel 2012 dovrà pagare oltre 3mila euro in più rispetto all’anno precedente. Oltre agli aumenti della accise sul gasolio (aggravio di oltre 400 euro) e dei contributi previdenziali (almeno 500 euro in più), per un totale di oltre 4mila euro per azienda.