«Se Poste Italiane continua a non ascoltarci siamo pronti allo sciopero generale». Questa la dura presa di posizione di Uilposte e Slc-Cgil della Toscana che da mesi si stanno battendo contro la riorganizzazione dell’azienda, come il recapito a giorni alterni, e le carenze strutturali dei lavoratori degli uffici postali. Dal 9 giugno all’8 luglio è stato proclamato un altro sciopero degli straordinari per tutti i portalettere e gli sportellisti della Toscana, dopo quello già proclamato dal 2 al 25 maggio.
«Pronti allo sciopero generale» «In assenza di risposte da parte dell’azienda l’unico modo per farci ascoltare è lo sciopero – sottolineano il segretario regionale della Uilposte Renzo Nardi e il segretario della Slc-Cgil Graziano Benedetti -. Oggi scioperiamo sugli straordinari, ma domani siamo pronti a mettere in campo uno sciopero generale se Poste Italiane continuerà a ignorare le nostre richieste. Innanzitutto sospendere immediatamente il progetto di recapito a giorni alterni (gia partito ad Arezzo tra mille disagi di lavoratori e cittadini, e dal 27 giugno esteso alla Provincia di Prato). In secondo luogo provvedere alla carenza strutturale degli uffici postali, che crea difficoltà sia ai lavoratori che ai clienti, soprattutto con le ferie estive alle porte».
I casi di Arezzo e Prato Il recapito a giorni alterni ha tagliato 61 zone sulla Provincia di Arezzo e ne taglierà 41 sulla Provincia di Prato. Il che significa complessivamente oltre 100 posti di lavoro persi. «In questo quadro già preoccupante – concludono Nardi e Benedetti -, il MEF ha annunciato la vendita di un ulteriore quota di azioni di Poste perdendo di fatto il controllo della maggioranza dell’azienda. Crediamo che la privatizzazione totale non sia la strada da intraprendere, ma anzi sia un percorso che mette a rischio posti di lavoro e l’essenza stessa del servizio universale».