Le acciaierie di Piombino

«Cercheremo di capire attraverso il ministero dello Sviluppo economico quali sono le reali funzioni che ha intenzione di mettere in campo Jindal, perché per far ripartire l’altoforno, risistemare l’acciaieria, e far partire un ciclo integrale, oltre ai soldi che a Jindal non mancano, serve quel tempo che i lavoratori non hanno perché stanno finendo gli ammortizzatori sociali in tutta la provincia di Livorno». Lo ha detto Mirko Lami, membro della segreteria della Cgil Toscana, a proposito della vertenza Aferpi.

«Aspettiamo i fatti» «E’chiaro che lo scenario su Piombino sta cambiando perché è cambiato e finalmente si è definito lo scenario di Taranto – ha affermato Lami – Jindal aveva fatto una dimostrazione in cui intendeva portare avanti solamente treni di laminazione; ora con quello che è successo a Taranto ha cambiato idea, e si si fa viva dicendo che vuol fare un lavoro insieme a Rebrab, rimettendo in marcia l’altoforno. Vedremo se queste sono le cose che davvero può portare avanti o no. Il governo ci metterà del suo, dovrà verificare queste cose. Abbiamo avuto nei giorni scorsi un incontro informale con Jindal per parlare di Piombino- ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi– Ora dopo questo passaggio in Regione attendiamo gli eventi: noi siamo amici di tutti e parenti di nessuno. Aspettiamo i fatti. Anche l’addendum del Governo prevede la possibilità di ascoltare altre realtà industriali potenzialmente interessate, ma ora si tratta di capire se e quali progetti concreti di sviluppo verranno presentati». L’incontro tra il presidente della Regione e un rappresentante del gruppo Jindal Steel&Power è avvenuto nell’ambito della revisione dell’accordo di programma per Piombino. Il gruppo indiano, infatti, è tra le realtà industriali che sarebbero interessate a subentrare, almeno in parte, al magnate algerino Issad Rebrab (gruppo Cevital) che aveva rilevato le acciaierie di Piombino (ex Lucchini) con un piano industriale che aveva l’obiettivo in pochi anni di reimpiegare tutti i 2200 dipendenti ma che non si è finora realizzato.