La Regione Toscana si fara’ garante di Aferpi per l’acquisto delle materie prime necessarie a soddisfare gli ordini che gia’ ci sono. Lo fara’ tramite ‘Toscana Muove’, il suo gestore di strumenti finanziari di cui e’ capofila Fidi. Ma la Regione aiutera’ anche tutte le pmi dell’indotto legate alla produzione siderurgica. È il modo per far continuare a lavorare i laminatoi ex Lucchini di Piombino e risolvere l’impasse sul capitale circolante che al momento Rebrab, l’imprenditore algerino subentrato nella proprieta’ e che ha gia’ riassunto i 2 mila lavoratori gestendoli con la solidarieta’, non puo’ aggiungere ai 102 milioni di capitale sociale gia’ sottoscritti.
«La Regione fa la sua parte» «La Regione continua a fare la sua parte e con questa delibera facciamo un ulteriore passo in avanti a sostegno del progetto di Aferpi. Aspettiamo adesso il piano industriale di dettaglio, senza cui peraltro i prestiti non potranno essere garantiti», sottolinea il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. «Svolgiamo il nostro ruolo con convinzione- aggiunge-, al pari del lavoro di accompagnamento che stiamo conducendo verso la Bei, per una ulteriore linea di credito, e gli impegni, tutti confermati, per l’accesso ai finanziamenti europei del Fesr sugli interventi di innovazione ambientale nelle acciaierie». Certo, puntualizza Rossi, «mentre lo facciamo, chiediamo anche all’imprenditore di fugare i dubbi presenti sul territorio sia garantendo la continuita’ lavorativa che facendo partire gli ordini definitivi per il nuovo forno elettrico ed il nuovo laminatoio». La garanzia per Aferpi non sara’ gratuita, ma a pagamento. E al massimo potra’ impegnare 20 milioni di risorse regionali: un intervento motivato «in ragione del procedimento pubblicistico che ha condotto all’acquisizione della ex Lucchini e del ruolo specifico assunto da Aferpi nei provvedimenti che riguardano l’area di crisi di Piombino e la sua reindustrializzazione». Sara’ anche una garanzia parziale: ovviamente una parte del rischio rimarra’ in carico alle banche che concederanno il prestito. Ma si tratta di un rischio basso, visto che gli ordini sono gia’ commissionati e le aziende committenti dovrebbero pagare dopo pochi mesi. Inoltre, la Regione ha indicato la necessita’ che si facciano avanti anche i garanti privati, in modo da coprire con garanzie proprie almeno il 30 per cento del complessivo fabbisogno dell’azienda: su linee di finanziamento diverse da quelle assistite dalla garanzia regionale.