Cosa perde il Mondiale perdendo l’Italia? Niente. Lo dico a tutti quelli che utilizzeranno come alibi il (pessimo, come al solito) arbitraggio del Messicano di turno (ByronMoreno era Boliviano, mi sembra).
Non siamo più nessuno. Ecco il problema. Complessivamente, di questo scadentissimo Mondiale si salvano Buffon (36 anni) Pirlo (35 anni) e il primo tempo di Verratti, probabilmente l’unico vero calciatore di prospettiva che abbiamo….Troppo poco per poter pensare non dico di vincere la Coppa ma almeno di fare un po’ di strada.
Invece si torna a casa senza aver fatto vedere niente di niente: dopo il due a uno agli inglesi avevamo in mano due match ball e ci siamo letteralmente squagliati: De Sciglio, Darmian, Candreva, Marchisio, Balotelli, Cassano, De Rossi, Chiellini, Immobile, Cerci, Insigne: quando si è trattato di far vedere la stoffa, ecco tutta una serie di “non pervenuto”. Sono l’esatta dimensione del nostro attuale spessore internazionale: un filino sopra alla derelitta Inghilterra, parecchio sotto Francia e Belgio, a distanze siderali da Olanda, Argentina, Germania, con le quali pensavamo di lottare da pari a pari.
Si esce perché siamo scarsi. E forse hanno ragione quelli che dipingono il nostro football come qualcosa ormai fuori dallo spazio tempo. una roba ormai superata e inguardabile, piena zeppa di presunti fenomeni, di gente sopravvalutata che si dimostra fuoriclasse solo nello strappare ingaggi milionari che alla resa dei conti risultano (dobbiamo purtroppo ammettere) abbastanza immeritati.
Bye bye Italia. Morsi non visti ed espulsioni ingiuste a parte. Perdendoci, non si sono persi niente.