«Sono uno dei pochi Italiani che ha lavorato con lui e oggi penso a Bowie come un druido del rock che ha prodotto molte magie. Ho avuto la fortuna di dirigerlo in un film del 1998: ‘Il mio West’. Una follia. Mi resta dentro la sua voglia di esorcizzare la morte». Con queste parole Giovanni Veronesi ha commentato la scomparsa avvenuta la scorsa notte negli Stati Uniti di una delle leggende della musica internazionale, ovvero David Bowie, diretto proprio dal regista toscano nel film ‘Il mio west’ che vedeva fra i suoi protagonisti anche Leonardo Pieraccioni, che ha voluto ricordare il Duca Bianco con una bellissima foto pubblica sui propri profili social.
«Era ossessionato dalla morte» «Bowie parlava sempre della morte per esorcizzarla – ha raccontato Veronesi – e nelle pause del film in Garfagnana parlava sempre della morte. Diceva che aveva fatto il mio film perché il suo personaggio sarebbe morto, in tutti i film che aveva fatto era sempre morto… era una fissazione per lui. Bowie era una persona garbata, sempre al centro della sua attenzione, con la voglia di stupire ed essere particolare. E così è morto: con la malattia del secolo ma con l’improvvisazione che metteva sempre nelle cose che faceva».
Nel 1992 il matrimonio a Firenze Veronesi ha anche ricordato alcuni aneddoti della lavorazione del film. «Doveva cantare una canzoncina americana, “Glory glory alleluja”, e io gli avevo dato una chitarrina dell’Ottocento non accordata. Si mise ad accordarla e a suonicchiare. La troupe stava andando a pranzo ma, sentendolo suonare, tornò indietro: tutti andarono verso di lui come richiamati dalla sua musica. A quel punto mi rese la chitarra e disse: «Lo spettacolo è per stasera». Bowie era assillato dal pensiero dei fan che volevano fargli firmare il disco di vinile, c’erano persone che per giorni si accampavano in tenda fingendo di essere alpinisti e mi davano il vinile pregandomi di farglielo firmare. Ma lui non voleva e si arrabbiava, e io non volevo che si arrabbiasse… Così andavo dietro il saloon e li firmavo io con un frego strano e poi li restituivo. E’ la prima volta che lo dico: ci sono 120 vinili di David Bowie nel mondo firmati da me…». Da ricordare che sempre in Toscana, esattamente a Firenze, David Bowie si sposò il 6 giugno del 1992 nella chiesa americana di Saint James in via Bernardo Rucellai con la compagna Iman Abdulmajid.