Via libera definitivo della Camera dei Deputati al ddl Delrio che ridisegna le Province (leggi) . Il testo è stato approvato a Montecitorio con 260 sì, 158 no e 7 astenuti. Contro il ddl Delrio hanno votato Fi, M5S, Lega, Sel e Fdi. Dopo il voto, dai banchi del Pd si è levato un applauso. Il ddl prevede anche norme sulle città metropolitane e le unioni e le fusioni dei Comuni. Con il voto di oggi e la successiva pubblicazione in Gazzetta il provvedimento diventa Legge dello Stato.
Il presidente Upi: «Ora al lavoro per far funzionare le nuove Province» «Approvato questo disegno di legge, ora l’impegno di tutti dovrà essere quello di fare funzionare le nuove Province e le dieci Città metropolitane, per continuare ad assicurare livelli efficienti di servizi ai cittadini». E’ questo il primo commento del presidente dell’Upi Antonio Saitta all’approvazione della legge che riordina e riforma le Province e istituisce le Citta’ metropolitane. «I prossimi mesi i presidenti delle Province saranno chiamati a gestire una fase davvero importante – sottolinea Saitta – perché sarà necessario assicurare il passaggio alla nuova organizzazione in tutte le attuali Province che nasceranno da questa trasformazione, assicurando enti efficienti ai nuovi sindaci presidenti di Provincia e ai nuovi Consigli provinciali che saranno eletti tra Sindaci e amministratori comunali in autunno. Una fase delicata che ci vedrà impegnati ad assicurare che la riorganizzazione degli enti non comporti disservizi».
Nasce la stagione dei Sindaci-Presidenti «I sindaci che prenderanno il posto dei presidenti di Provincia – ricorda Saitta – avranno poi un ruolo importante, viste le funzioni chiave che, nei diversi passaggi parlamentari, sono state assegnate alle Province: dalla gestione dell’edilizia scolastica alla programmazione della rete scolastica; dalla pianificazione territoriale provinciale di coordinamento alla tutela e valorizzazione dell’ambiente; dalla pianificazione dei servizi di trasporto all’ autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, dalla costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale, fino alla raccolta ed elaborazione di dati e assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. A queste, tipiche delle Province, se ne affiancano di nuove – prosegue il presidente dell’Upi, che rimane da capire che fine farà – come il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Ma soprattutto, la legge assegna alle Province l’opportunità di diventare Stazione Unica Appaltante, una richiesta che avevamo avanzato e che, secondo le stime degli economisti, è in grado di produrre grandi risparmi. Se anche le Regioni crederanno in questa riforma – spiega Saitta – allora avremo la vera semplificazione, perché la legge assegna alle nuove Province l’esercizio di tutte le funzioni oggi impropriamente demandate a società e consorzi. Ci aspettiamo – conclude il presidente dell’Upi – che questo avvenga e che con la stessa determinazione usata per cancellare gli organi democraticamente eletti delle Province si proceda a cancellare tutte queste società ed enti strumentali e a riordinare l’organizzazione periferica dello Stato, tagliando quegli uffici e sedi decentrate che non hanno nessun motivo di esistere, se non l’assicurare una poltrona ai grandi burocrati di Stato».