Il Csm acquisirà tutti gli esposti presentati su Banca Etruria e tornerà ad ascoltare il Procuratore di Arezzo Roberto Rossi. Lo ha deciso la Prima Commissione di Palazzo dei marescialli, dopo aver ascoltato i tre sostituti componenti del pool incaricato delle indagini sull’istituto di credito, Angela Masiello, Julia Maggiore e Andrea Claudiani. Prima dell’audizione di Rossi, fissata per il 12 aprile, i consiglieri acquisiranno anche tutti i provvedimenti con cui il procuratore si è autoassegnato indagini, a cominciare dai primi due filoni dell’inchiesta sulla banca di Arezzo. Le ulteriori iniziative istruttorie sono state decise all’unanimità dalla Commissione su proposta del presidente Renato Balduzzi e del togato di Area Piergiorgio Morosini, i due relatori del fascicolo su Rossi, che è stato aperto per verificare un’eventuale incompatibilità tra il suo ruolo di Procuratore e l’incarico di consulenza per il Governo svolto sino allo scorso anno.
In attesa delle conclusioni Acquisiti i nuovi documenti e sentito per la terza volta Rossi, la Commissione dovrebbe giungere alle sue conclusioni, salvi nuovi colpi di scena. Per ora le audizioni condotte, comprese quelle di oggi dei tre sostituti, sono andate tutte a favore del procuratore. In un’ora e mezza di audizione a porte chiuse i pm del pool su Banca Etruria hanno descritto – a quanto si è appreso- un clima sereno in Procura e non hanno segnalato nessun tipo di problema nel rapporto con il capo dell’ufficio. Dalle risposte dei sostituti alle domande dei consiglieri non sarebbe emerso invece un quadro chiaro sui casi in cui il Procuratore fa ricorso all’autoassegnazione dei fascicoli: di qui la decisione di approfondire la questione chiedendo direttamente al Procuratore di inviare a Palazzo dei marescialli copia dei provvedimenti con cui ha scelto questa modalità per la conduzione delle indagini. Se non dovessero emergere sorprese, la strada più probabile è che la maggioranza della Commissione si orienti per l’archiviazione della pratica sul Procuratore.
Trasferimento d’ufficio Non così invece il laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che potrebbe presentare una relazione di minoranza per chiedere l’apertura della procedura di trasferimento d’ufficio per Rossi. Due mesi fa i consiglieri si erano già espressi a favore dell’archiviazione; quella decisione però era stata congelata dopo che era emerso che Rossi aveva condotto in passato alcune indagini sull’ex vice presidente di Banca Etruria, Pierluigi Boschi, padre del Ministro per le Riforme Maria Elena,di cui non aveva fatto cenno nelle sue audizioni davanti ai consiglieri del Csm, ai quali aveva invece assicurato di non conoscere «nessuno della famiglia Boschi». Era così ripartita l’istruttoria che ora dovrebbe essere arrivata alle battute finali.