«Uno studio importante per analizzare l’esperienza toscana di questi 20 anni, una delle più avanzate e longeve del quadro italiano. Grazie alla regolazione nazionale e locale e al lavoro dei gestori in forma di società mista (esclusa Gaia) è stato possibile avviare circa 2 miliardi di investimenti, recuperando quindi in parte il buco nero del decennio precedente ai nuovi affidamenti e raggiungendo gli standard di servizio richiesti dalla normativa europea ed italiana: depurazione, fognatura, qualità dell’acqua, regolarità del servizio, fino alle recenti sfide della qualità tecnica come perdite di rete, rapporto con i consumatori, gestione appropriata dei fanghi, riduzione dei consumi energetici». Così Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, commenta la presentazione dello studio sull’impatto della regolazione tariffaria sui risultati economico finanziari delle aziende idriche, presentato oggi a Firenze nella Sala del Gonfalone in Consiglio Regionale.

In attesa della nuova direttiva Realizzato sotto l’egida dell’Associazione da Paolo Peruzzi, direttore di Gaia Spa ed esperto di regolazione e gestione del servizio idrico, e da Giovanni Canitano, specialista di affari regolatori, lo studio analizza l’impatto che la regolazione tariffaria ha avuto negli ultimi dieci anni (2007-2016) sui bilanci di 50 aziende di gestione del servizio idrico. «Sulla base dei risultati della ricerca – prosegue De Girolamo – sarà possibile fondare su dati certi di analisi le scelte per il futuro che Comuni e AIT dovranno assumere nei prossimi mesi: gestore unico di ambito, forma di gestione in house o in gara, nuovi obiettivi anche alla luce della nuova direttiva sulle acque potabili in arrivo da Bruxelles». I dati che emergono per la Toscana sono più che positivi.

Dati incoraggianti Le aziende toscane presentano un volume di investimenti annui per abitante intorno ai 60 euro contro i 50 della media nazionale, registrando un costo operativo per abitante di 110 euro, più basso dei 123 euro del campione nazionale. Nello stesso tempo le i gestori del servizio idrico in Toscana hanno registrato una maggiore redditività e un maggiore incremento del patrimonio netto rispetto alla media nazionale, consolidando così la propria struttura finanziaria. «Ricerche come queste ci consentono di misurare l’effetto delle politiche di regolazione tariffaria offrendo a tutti i soggetti, in qualche modo interessati all’organizzazione dei servizi idrici, una solida base di dati e analisi su cui giudicare e affinare gli strumenti messi in campo in questo settore fondamentale per la nostra vita quotidiana» ha concluso il presidente di Confservizi Cispel Toscana.