Sono oltre 600 le nuove adesioni alla campagna di obbedienza civile, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, consegnate all’Acquedotto del Fiora SpA. A 10 mesi dal risultato del referendum sull’acqua, manca ancora chiarezza e sono sempre di più i cittadini che, con il supporto dei comitati territoriali, stanno presentando reclami al gestore per chiedere di adeguare la tariffa al risultato del referendum del 12 e 13 giugno.

Il commento “Abbiamo iniziato ad autoridurci le bollette decurtando la quota di profitto abolita dal secondo quesito referendario, ovvero il 15,9% sul totale dell’importo – spiega Andrea Borgna, portavoce del Comitato Senese – e in caso di un’indebita applicazione di more, porteremo il contenzioso dinanzi al Giudice di Pace, sicuri di avere la legge dalla nostra parte. Riteniamo giuridicamente inconsistenti le repliche dell’Acquedotto del Fiora SpA in cui si dice che la tariffa applicata è stata regolarmente determinata dall’Autorità D’Ambito e votata a maggioranza dai Sindaci nell’assemblea n.9 del 25 novembre 2011. Ciò significa che i sindaci di Siena, Grosseto e provincia, in data successiva al referendum, hanno votato un Piano d’Ambito che non tiene conto di quanto stabilito dal voto referendario, scegliendo di tradire la volontà di 26 milioni di cittadini avallando l’indebito profitto dei partner privati. Accogliamo dunque con soddisfazione che alcuni consigli comunali, tra cui ci risultano i comuni di Monterotondo, Castellazzara, Scansano, Grosseto, Colle di Val d’Elsa, Casole, Sovicille, abbiano assunto delle mozioni che ribadiscono la necessità di dare attuazione all’esito referendario abrogando la remunerazione del capitale”.

Info I cittadini “obbedienti” che vorranno applicare il referendum e cancellare il profitto dalla bolletta dell’acqua possono consultare il sito www.obbedienzacivile.it dove troveranno l’elenco degli sportelli informativi nel proprio comune.