Un tempo si sarebbero chiamate contraddizioni in seno alla politica, ma a Monte San Savino sono esplose all’interno della famiglia. Protagoniste una madre e una figlia. E sembra un remake di “Indovina chi viene a cena?”. Una, Margherita Scarpellini, sindaco, di sinistra, e l’altra, Francesca Testi, innamorata di un giovane richiedente asilo. E volano accuse di razzismo. A lanciarle proprio la giovane, Francesca, che ha scritto una lunga lettera pubblicata nel blog della giornalista Concita De Gregorio. La notizia è stata ripresa da tutti i maggiori organi di informazione e anche dal sito Dagospia che dà notizia che poi la lettera sarebbe stata cancellata dallo stesso blog.
Insegnante di italiano presso il centro della Croce Rossa di Arezzo dove alloggiano alcuni africani richiedenti asilo, Francesca nello svolgere il suo lavoro si è innamorata di uno di loro. «Quando mia madre ha scoperto che il mio amore era nero – ha scritto alla giornalista – e per giunta richiedente asilo ha detto che ero una persona malata, che quella gente andava solo compatita, che avrebbe dovuto farmi arrestare dai carabinieri. Le parole sono pietre…».
Pubblicamente è arrivata anche la replica del primo cittadino. «E’ normale che una madre si preoccupi per una figlia quando si trova in una situazione precaria, al di là del colore della pelle o di altre questioni». «L’affetto verso una figlia è normale che generi preoccupazioni allorché essa si trovi a frequentare una persona che vive una situazione di estrema precarietà. Nulla contano in questo il colore della pelle o la provenienza geografica. Allo stesso modo è normale che certe preoccupazioni siano mal interpretate e possano generare incomprensioni, sempre all’interno di una famiglia».