SIENA – Si chiude con un patteggiamento la vicenda processuale per la morte di Manuel Cavanna.
Il 23enne, residente a Chianacce nel comune di Cortona (Arezzo), era deceduto il 19 aprile scorso in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto in località Tre Berte, nel comprensorio di Montepulciano (Siena). Il ragazzo era impegnato in una lavorazione su un escavatore, quando un barra di metallo lo aveva centrato in pieno petto. Il violento impatto era risultato fatale.
Nel registro degli indagati erano state iscritte due persone. Il datore di lavoro del giovane e il proprietario del mezzo sul quale era impegnata la vittima. Il gup del Tribunale di Siena, Chiara Minerva, ha accolto la richiesta di patteggiamenti, sulla quale si era detta concorde anche la procura. Entrambi poi definiti con pena sospesa.
Per il primo, un uomo di 69anni di Centoia (sempre nel Cortonese), la pena è di un anno e sette mesi, mentre per l’altra persona coinvolta, un 47enne di Chianciano Terme, un anno e sei mesi. Nei confronti degli indagati la contestazione era di omicidio colposo, ma per il più anziano c’era l’aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
A condurre l’inchiesta erano stati il procuratore capo Andrea Boni e dal pm Elisa Vieri. “La morte appare doversi ricollegare all’uso di un profilato in ferro utilizzato per sbloccare l’autoarticolato su cui gli indagati e la persona offesa stavano lavorando – avevano spiegato gli inquirenti – a seguito della forza esercitata sul pezzo lo stesso si piegava improvvisamente colpendo al torace Cavanna causandone la morte immediata”.