Chi l’avrebbe mai detto a questo punto dell’Europeo di ‘Francia 2016’ che la Nazionale italiana guidata da Antonio Conte si sarebbe ritrovata dopo solo due gare disputata già qualificata per gli ottavi di finale e con gli apprezzamenti di gran parte degli addetti ai lavori per il gioco espresso, il carattere mostrato e la disciplina tattica? Pochissimi un mese fa, quando gli azzurri si sono inizialmente ritrovati al centro tecnico di Coverciano alle porte di Firenze per tre giorni di stage del ritiro pre Europei, avrebbero investito più della giocata minima nel mondo delle scommesse, 3 euro, su un’Italia così bella e soprattutto certa di giocarsi la vittoria finale.
La Nazionale parla toscano E se è vero che le certezze per Conte partono dalla difesa, con zero gol e pochissimi tiri in porta fino ad oggi subiti, è giusto rimarcare come moltissimi protagonisti della sua rosa, e della squadra fuori dal campo, provengono dalla Toscana. Lo stesso c.t. ha avuto fra le sue principali esperienze iniziali da allenatore l’avventura con tanto di promozione finale a Siena, il pacchetto arretrato, tranne Bonucci, che ha comunque giocato nel Pisa, di fatto parla in dialetto toscano. Buffon è di Carrara, Barzagli è di Fiesole e Chiellini è nato a Pisa e cresciuto a Livorno. E che dire di Giaccherini che è stato dato alla luce a Talla (Arezzo), in pieno Casentino? Bernardeschi è concittadino di Buffon ed Eder, oriundo, con bisnonno veneto, è anche un toscano acquisito visto che il primo club in cui è arrivato ad avere successo è stato l’Empoli. Pure Zaza si è fatto contagiare dalla Toscana: quando era senza squadra, si è rilanciato nel Viareggio in Lega Pro, prima di essere acquistato dal Sassuolo e poi da lì nella Juve ed in maglia azzurra. Toscani sono anche alcuni membri dello staff di Conte ed allora se l’Italia è la Nazionale che corre più di tutti il merito è del preparatore atletico, Paolo Bertelli, che è stato premiato per due anni di fila con il cronometro d’oro, come miglior responsabile fisico di club calcistici in Italia; a livello nutrizionistico e medico a supervisionare tutto e tutti ci pensa Enrico Castellacci, da oltre un decennio capo dello staff sanitario della Nazionale. Allargando la cerchia sempre in chiave preparatoria, tutto è nato nel centro tecnico di Coverciano, guidato da un anno da Maurizio Francini, ex stadium manager della Fiorentina, e fiorentino puro sangue. Insomma se Conte ha chiesto a tutta Italia di indossare una maglia azzurra per riunire le anime del Belpaese calcistico in vista del prosieguo dell’avventura europea, lo stesso c.t. è consapevole che il cuore e gran parte dello scheletro della sua famiglia calcistica è toscana. Visto il precedente, del mondiale di ‘Germania 2006’ vinto da un viareggino, ci sono tutti i presupposti per fare ancora tanta strada all’ombra della Tour Eiffel.