Sono ore di trepidante attesa a Siena per conoscere il futuro della Robur, se riuscirà o meno ad iscriversi al campionato di serie B anche alla luce dell’incontro di oggi tra vertici societari e vertici di Mps. Il verdetto ci sarebbe ma manca la sentenza secondo i rumors che si rincorrono in città dopo l’ennesimo incontro tra le parti a Rocca Salimbeni conclusosi nel tardo pomeriggio. E la sentenza non sembra possa arrivare nelle prossime ore quanto, casomai, in prossimità del 16 luglio, ultima data utile per il Siena per presentare ricorso per l’iscrizione.
 
Il nuovo piano industriale L’attesa è quella dei tifosi ma anche dei circa 80 dipendenti della società, indotto escluso, che potrebbero trovarsi da un giorno all’altro senza lavoro. Tutto sembra dipendere dal Monte dei Paschi. Il presidente Massimo Mezzaroma, tramite i suoi consulenti finanziari, ha presentato ai vertici di Rocca Salimbeni il piano industriale della società bianconera che, secondo alcune fonti, ricalcherebbe le priorità evidenziate dall'istituto bancario. Al momento però non è emerso nulla sulla decisione di Mps di concedere o meno il prestito di circa 10 milioni di euro per iscriversi al prossimo campionato di serie B. Il Siena ha tempo fino a martedì prossimo per presentare il ricorso e la domanda per partecipare al campionato cadetto ma queste sembrano proprio essere le ore decisive per il futuro della squadra, della società, dei tifosi, dei dipendenti e di una città intera.
 
Stipendi dei dipendenti fermi ad aprile Tra ansia e un pizzico di rassegnazione i dipendenti vivono questi giorni e queste ultime ore. Nessuno dei dirigenti di società ha comunicato loro un qualcosa di ufficiale ma gli stipendi sono fermi ad aprile. Difficile fare progetti o farsi un’idea per loro su quale potrà essere il domani e le notizie arrivano, in mezzo a tante voci ufficiose, soprattutto da internet. L’assenza di interlocutori autorevoli alimenta ancor di più la preoccupazione ma la speranza, in questi casi, è proprio l’ultima a morire nell’attesa spasmodica di sentirsi dire «domani andiamo in ritiro»
 
Mulinacci: «C’è bisogno di un segnale di fiducia dalla società» «La speranza è che il Siena riesca ad iscriversi al campionato di serie B, per noi tifosi non ci sono altri scenari. Perché altrimenti non parleremmo solo del fallimento di una squadra di calcio ma di un vero e proprio dramma sociale». Queste le parole di Lorenzo Mulinacci, presidente del Siena Club Fedelissimi intervistato da agenziaimpress.it. «Dopo tanti proclami di rinascita a seguito degli scandali che hanno travolto la città il fallimento del Siena non sarebbe un bel biglietto da visita. Negli ultimi 2 anni la Robur ha dimostrato di saper camminare con le proprie gambe e quando la banca ha chiesto di chiudere il bilancio in pareggio è stato fatto anche tra mille sacrifici. Se a gennaio avessimo saputo che sarebbe finita così, avremmo potuto spendere di più per salvarci. Cosa chiediamo alla banca? Di mettere il Siena nelle condizioni di ripartire anticipando i crediti per permettere alla società di saldare i debiti con la Lega, ma non si tratterebbe di soldi a fondo perduto. Se c’è la volontà, la banca può farlo. Da senese non chiedo al Monte dei Paschi di mettere altri soldi, lo ha già fatto in passato. Le responsabilità? La banca ha portato a Siena il presidente Mezzaroma, quasi “costringendolo” a prendere la squadra. E poi Mezzaroma si è ritrovato da solo  con una marea di debiti in gran parte non suoi. A lui i tifosi imputano la colpa di non aver manifestato i problemi un anno fa, all’inizio dello scorso campionato. Forse avremmo avuto più tempo per risolverli. Se la squadra riuscisse a iscriversi al campionato di serie B sarebbe solo un piccolo punto di partenza e per le istituzioni, la squadra, i tifosi e il presidente Mezzaroma comincerebbe un anno di fuoco.  Se il presidente dimostrasse di poter cambiare la società completamente allora i tifosi sarebbero dalla sua parte. Ora più che mai c’è bisogno di un segnale di fiducia  dalla società».