Abbracci colorati: è questo il nome dei nuovi spazi realizzati all'interno della casa di reclusione di San Gimignano (Siena) e destinati ai colloqui dei detenuti con i figli e i familiari. A realizzarli in modo spontaneo e volontario, rendendoli a misura di bambino con murales, arredi e giochi, sono stati tre detenuti di origine cinese in espiazione di pena con sentenza definitiva nello stesso carcere. Le due nuove stanze sono il frutto di un progetto finanziato dal Comune di San Gimignano e dall'Arciconfraternita Misericordia di Siena e mira a rinsaldare i rapporti familiari tra padre detenuto e figli come presupposto fondamentale per un favorevole reinserimento sociale. I nuovi spazi sono stati presentati questa mattina all’indomani dell’invito rivolto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Parlamento per una valutazione sul ricorso all’amnistia e all’indulto contro il sovraffollamento nelle carceri.
Per un rapporto “normale”«Abbiamo voluto rendere più accoglienti degli ambienti dove un bambino possa incontrare il padre in un rapporto “normale” – ha sottolineato Giuseppe Altomare, direttore della Casa di Reclusione di San Gimignano -, non ci sono effetti speciali. La scommessa è quella di dare occasione al detenuto di non rompere il rapporto con i figli e, al contempo, di mettersi in discussione nel loro ruolo di padre. Siamo lieti della collaborazione in questo progetto con il Comune e l’Arciconfraternita di Misericordia perchè una casa di reclusione deve vivere dei rapporti con le istituzioni e il volontariato del territorio, solo così un carcere può non diventare ghetto».
Un stretta collaborazione «Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un eccessivo turn over alla direzione di questa struttura – ha evidenziato il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi – ma adesso siamo ad un punto di svolta nei progetti di collaborazione con la casa di reclusione che prevedono tante attività a scopo sociale. Quella di oggi ne è l’esempio ma non il punto di arrivo di questa fattiva collaborazione».
Un ponte tra “dentro” e “fuori” «La prima sensazione quando si arriva in questo posto è molto fisica e per un bambino è ancora più forte – ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali del Comune di San Gimignano, Ilaria Garosi -. Questi nuovi spazi che presentiamo oggi tendono ad alleggerire questa sensazione. Questo carcere è un pezzo di San Gimignano e la collaborazione con loro va rafforzata e consolidata per creare un ponte tra il “dentro” e il “fuori”. Con le opere realizzate dai tre detenuti artisti potremmo progettare una esposizione dentro le mura».
Piccole cose dal grande valore «Faccio i miei più vivi complimenti a questo progetto – ha detto il Prefetto di Siena Renato Saccone -. Come autorità di Stato in condizioni date facciamo il massimo e credo molto nelle piccole cose dal grande valore come questa».
La via è nell’andare Il Provveditore del Prap per la Toscana Carmelo Cantone ha invece utilizzato un detto indiano «Viandante non chiedermi la via, la via è nell’andare» sottolineando come questo «calzi perfettamente al carcere di Ranza» e aggiungendo «E? molto importante vedere che le idee camminano sulle gambe delle persone».
Colorare il grigio Alla presentazione di “Abbracci colorati” sono intervenuti Vittoria Cogliandro, volontaria dell’Arciconfraternita della Misericordia; Maria Letizia Venturini, Magistrato di sorveglianza di Siena. L’appuntamento si è concluso con la lettura da parte di Emanuela Cimmino dell’elaborato realizzato dai detenuti e dal tiolo “Colorare il Grigio” a cura del gruppo del Laboratorio del racconto “C’era una volta Pinocchio” (scarica).