Lo sport senese alle corde, dopo l’annunciata «riduzione sostanziale delle sponsorizzazioni sportive» a calcio e basket cittadino ammessa da parte dell’ad di Mps Fabrizio Viola. La storia la conoscono tutti: nessun rinnovo con l’Ac Siena il cui contratto scade al termine della stagione in corso, mantenimento invece del rapporto con la Mens Sana Basket fino al 2014 quando, anche in quel caso, scadrà legame tra Banca e società cestistica. Un anno in più che ha fatto arrabbiare i sostenitori più accaniti della Robur ma che va collocato nel contesto dei vincoli contrattuali, sebbene la prospettiva dichiarata da parte del management di Rocca Salimbeni sia quella di una riduzione drastica delle cifre, come già è avvenuto la scorsa estate quando la Mens Sana Basket poté disporre di circa la metà del budget rispetto agli anni precedenti.
 
Calcio senese in rosso Dicevamo della rabbia del calcio che oggi si sente abbandonato dalla banca cittadina. Ma già quando lo storico presidente Paolo De Luca lasciò il club bianconero fu il Monte dei Paschi a prendersi cura della Robur, elargendo alla società bianconera circa 10 milioni di euro l’anno – sempre tra le prime partnership a livello nazionale – che evitarono prospettive cupissime per il calcio senese. Le stesse che si ripresentano ancora oggi. Secondo quando riporta il sito specializzato Sporteconomy.it (leggi), durante la stagione in corso il Siena dispone del quinto sponsor di maglia di tutta la Serie A con la scritta Mps che vale oltre 7 milioni di euro. Per fare un paragone, la Juventus con Jeep ne prende 13, l’Inter con Pirelli 12.9, il Milan con Fly Emirates 12, il Napoli con Lete ed Msc Crociere un totale di 10 milioni. Siena è quindi quinta in questo ranking, prima di un’altra big come la Roma che con Wind che si attesta ad una sponsorizzazione di 6 milioni. Cifre esorbitanti specie se si pensa che tutte le società di medio livello o di seconda fascia della massima serie calcistica percepiscono sponsorizzazioni che si attestano al massimo sull’ordine del milione (o due) di euro. Da ricordare quindi come la società abbia incassato – a stagione – complessivamente circa 10 milioni di euro tra la jersey-sponsorship e la titolazione dell'Artemio Franchi in Mps Arena (leggi). Scade il contratto e, come annunciato dal presidente Massimo Mezzaroma, dal prossimo anno niente più Mps sulle maglie bianconere. Sebbene alcuni rumors vedano la Banca comunque impegnata in prima linea per favorire un’eventuale transazione e l’arrivo di altre partnership in casa senese. Insomma, la percezione che si aveva ad inizio sponsorizzazione non cambia. Nonostante il lascito, il Monte rimane sempre e comunque l’unica ciambella di salvataggio per una società calcistica che poco ha saputo progettare in questi dieci anni di prestigiosa militanza in Serie A e che, nonostante i soldi assegnati da Rocca Salimbeni, si trova in gravi (se non gravissime) difficoltà finanziarie (leggi).
 
Il basket rimarrà al verde? Anche nell’altra eccellenza cittadina a livello sportivo, la pallacanestro, il messaggio è stato chiaro. Si arriva al termine del rapporto – fissato per giugno 2014 – poi ci saranno difficili margini per un rinnovo. Fabrizio Viola, nelle sue risposte, ha lasciato prefigurare prospettive addirittura meno ottimistiche. Si parla, per l’appunto, di «riduzione sostanziale» rispetto a quella attuale. Vedremo se questa diluizione verrà già attuata quando il contratto sarà sempre “in essere”. L’ex presidente, l’attuale gm della Mens Sana Basket Ferdinando Minucci era stato chiaro a fine 2012: «Budget ridotto di oltre il 50%» (leggi). Se il nome “Montepaschi” è destinato a sparire anche dalle maglie della società di Viale Sclavo, probabilmente la dimensione sportiva della Mens Sana potrebbe essere destinata a ridimensionarsi dopo i cosiddetti “Anni d’oro”. Ricordiamo solo che sotto il binomio “Montepaschi Mens Sana”, a Siena sono arrivati 7 scudetti, 4 Coppe Italia, 6 Supercoppe italiane, 4 Final Four di Eurolega e una Coppa Saporta (trofeo continentale al secondo anno di Mps): questo rapporto era quindi sinonimo di prestigio, potere e successo per tutta la città. Vedremo se in tal senso l’inchiesta della Finanza sulla Mens Sana Basket distoglierà l’attenzione dalla ricerca di nuove partnership commerciali (leggi). All’inizio della stagione 2012-’13 è arrivata quella con Kipsta e Decatlhon che permette di fare merchandising in tutta Europa. Altri brand, non solo nazionali (Daniel Hackett per esempio è diventato uomo immagine della Red Bull e la speranza di molti tifosi è che possa fungere da apripista) potrebbero essere interessati a intavolare un rapporto con la Mens Sana Basket che, in questa direzione, ha sempre dimostrato una maggiore lungimiranza rispetto ai cugini del calcio.
 
La città, lo sport e il Monte Però si sa, nella Siena delle fazioni, certi contrasti alimentano i dibattiti quotidiani soprattutto quando le vicende sono di grandissima attualità. Anche perché al di là di calcio e basket, nessuno si sta chiedendo ancora cosa succederà e se ci saranno ancora i margini per la “Montepaschi Strade Bianche”, competizione di indubbio fascino e prestigio per Siena e per quello che concerne il ciclismo a livello professionistico. La città ha subito uno scossone quando uscì la notizia del taglio dei contributi alle 17 contrade ed oggi in molti temono per la fuga del grande e prestigioso sponsor. «Mps resta la banca di Siena. Siamo vicini alla città facendo bene la banca. Penso che per Siena questo sia un grande valore» (leggi). Ha commentato pragmaticamente il presidente Alessandro Profumo al termine dell’assemblea dei soci. Punto.

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