«Villa Basilewski? Non credo che abbia le caratteristiche idonee ad ospitare una moschea». A dirlo, parlando con i giornalisti, il sindaco di Firenze Dario Nardella, in merito alla possibilità che la comunità islamica realizzi una moschea in questo edificio, di proprietà della Regione che lo ha messo in vendita, al centro delle ultime settimane di alcuni sopralluoghi tesi a vagliare la fattibilità di questa ipotesi. Questo, ha aggiunto Nardella, «per vari motivi, incluso il fatto che siamo in un’area con grandi flussi di traffico, assolutamente inadeguata ad ospitare anche flussi così rilevanti di persone. Noi siamo disponibili a valutare tante altre ipotesi, ma – ha ribadito – a nostro avviso, da un esame che abbiamo fatto, Villa Basilewsky non ha le caratteristiche giuste per una questione di impatto sulla viabilità e sul quartiere». In ogni caso, ha poi tenuto a sottolineare il sindaco, «non appena la Comunità islamica sarà pronta, noi saremo altrettanto pronti a consentire la realizzazione di un centro di preghiera. Pregare è un diritto sacrosanto e va garantito».
«Attuare subito a Firenze patto cittadinanza» In merito, poi, al patto di cittadinanza per il modello italiano dei rapporti con l’islam firmato a Roma qualche giorno fa, il sindaco Nardella ha aggiunto: «Chiedo alla comunità musulmana di attuare subito a Firenze il patto: e questo vuole dire, pregare in italiano, sermoni in italiano, trasparenza dei centri di preghiera e di tutti gli imam con nomi cognomi indirizzi, reperibilità per tutti loro e apertura alla città. Quando i centri di preghiera sono chiusi, non controllabili e tenuti in condizioni complicate come in sottoscala e garage, questo è un problema non solo per musulmani ma per tutta la città – ha aggiunto il sindaco – perchè ciò comporta un potenziale rischio per tutti. Per questo già proposto all’imam di Firenze di andare nel più grande centro di preghiera della nostra città a parlare di costituzione e legalità. In italiano, per chi vorrà esserci».