A qualcuno piace carne, dibattito e confronto sul mondo della carne e degli allevamenti, con due relatori eccellenti: Giulia Innocenzi e Giuseppe Cruciani.
Sabato scorso ho partecipato ad un appassionato confronto al Pistoia Mursery Campus “A qualcuno piace carne”: una battaglia, senza esclusioni di colpi, tra vegani-vegetariani rappresentati da Giulia Innocenzi e gli amanti della carne rappresentati da Giuseppe Cruciani. E’ stato un vero e proprio show appassionante ed avvincente tra due giornalisti di buona caratura, preparati e pronti alla battuta. Un confronto a tratti duro, dalle posizioni ovviamente incociliabli e lontane ma con denominatori comuni non trascurabili: libertà assoluta di scelta etica, il ripetto per le altrui idee ed un informazione più dettagliata sui prodotti che mangiamo per poter far scegliere in maniera consapevole il consumatore.
Giula Innocenzi, definita da parte della stampa nazionale come “Safran Foer d’Italia” per aver portato con “Tritacarne” (il suo ultimo libro) un contributo fondamentale alla descrizione realistica di ciò che rappresenta la filiera dell’allevamento intensivo è apparsa preparatissima ed ha portato nel dibattito la sua esperienza sul campo di giornalista di inchiesta con racconti e numeri mentre Giuseppe Cruciani carnivoro antivegan con il suo fare spigliato e provocatorio ha sdrammatizzato alcune tristi realtà ed ha riportato talvolta l’attenzione su una visione più generale del problema ricordando che i confronti pur aspri e coloriti che siano si fanno con le parole mai con la violenza. A moderare l’incontro un impeccabile Pierluca Birindelli, adjunct Pùprofessor of Sociology dell’Università di Helsinki che è riuscito con la sua visione di alto docente e la giusta di ironia a tenere il dibattito su toni piccanti e divertenti e a tracciare una strada che condivido della tolleranza e della moderazione.
Hanno partecipato al dibattito quasi 100 persone tra giornalisti, blogger e “tifosi” per l’una o l’altra fazione ed è stata una bellissima serata ricca di spunti di riflessione.
La mia personale opinione sull’argomento è sempre la strada della qualità, del rispetto del tempo per riuscire a creare cose belle e buone, del rispetto in primis dell’uomo ma che passa anche dal rispetto degli animali che hanno diritto a vivere una vita soddisfacente e non un inferno perchè per me non sono “strumenti di lavoro” come qualcuno ha detto in sala ma esseri viventi. Dobbiamo mangiare sicuramente meno carne, lo dimostrano tutti gli studi scientifici autorevoli e aggiungo io dobbiamo prediligerla di ottima qualità proveniente da piccoli allevamenti locali che rispettano gli animali, possibilmente a km zero. Siamo quello che mangiamo ed allora cerchiamo di tornare alle nostre migliori tradizioni, senza isterismi o posizioni integraliste, cercando di confrontarci rispettando prima di tutto le idee e le posizioni altrui, l’ambiente e gli animali e ricordiamoci che per volerci bene dobbiamo rispettare i tempi e le stagioni della natura poi ognuno può decidere se mangiare un’ottima ribollita o un bistecca alla fiorentina ma sempre con un buon bicchiere di vino rosso toscano. Almeno su quello mi sembra che siamo tutti d’accordo!