Una piccola banda musicale e multietnica per prevenire bullismo e disagio giovanile ma anche per promuovere percorsi di integrazione, non esclusa la speranza che per qualcuno dei piccoli suonatori la musica possa diventare un futuro impegno anche lavorativo. Accade nella zona sud di Prato, in una scuola primaria (“Le Fonti”) molto frequentata da bambini di varie etnie (cinesi, pakistani, nigeriani …) e nasce dalla collaborazione tra Filarmonica “Pietro Mascagni”, scuola, Comune, Circoscrizione. “Multibanda” – questo il nome del progetto – ha anche un finanziamento, con fondi europei, dal ministero dell’Interno e può essere preso a emblema dell’ultima tappa, quella pratese, di un particolare giro della Toscana: quello realizzato dalla vicepresidente, e assessore alla Pubblica Istruzione, di Regione Toscana – Stella Targetti – con i colleghi assessori all’Istruzione delle dieci province toscane attraverso gli “Stati Generali della Scuola”.
Tour – Iniziato a Siena lo scorso 25 gennaio, il tour della Toscana si è concluso a Prato con una giornata (“Nessuno Escluso”) tutta centrata su progetti legati alla prevenzione del disagio scolastico. 14 le esperienze illustrate, nel pomeriggio, presso l’Istituto “Gramsci-Keynes” (saluto di Grazia Tempesti, dirigente scolastica, introduzione di Ambra Giorgi e Rita Pieri, assessore provinciale e presidente conferenza zonale pratese, conclusioni di Stella Targetti): tre di queste provenienti da scuole del territorio pratese, quattro da istituti scolastici fiorentini e le altre dai territori di Pistoia, Pisa, Livorno, Lucca. “Con gli Stati Generali – ha detto Stella Targetti – abbiamo voluto dare un preciso segnale a un mondo scolastico troppo spesso lasciato solo con i suoi problemi: uscire dalle difficoltà è possibile, puntare sui meccanismi della qualità è la strada giusta, tornare a innamorarsi della scuola è la condizione necessaria, lavorare tutti insieme per una scuola nuova è il modo più efficace per costruire il futuro della nostra terra”.
Prato – La vicepresidente della provincia Ambra Giorgi, ricordando il tema della giornata ha puntato l’attenzione su quella che ha definito “una vera e propria emergenza sociale. “I numeri pratesi dell’abbandono e della dispersione nella scuola superiore raggiungono il 20%, mentre Lisbona fissa l’obiettivo al di sotto del 10%. Per questo la lotta all’abbandono resta una nostra grande priorità e proprio in questa direzione si muove il Protocollo d’intesa per l’accoglienza degli alunni stranieri e lo sviluppo interculturale del territorio che presentiamo all’interno degli Stati Generali.” Sulla base di uno specifico “bando”, aperto al contributo di chiunque avesse buone pratiche di didattica innovativa da segnalare, negli uffici di Regione Toscana arrivarono – in autunno – circa 500 progetti che poi sono stati selezionati da un Comitato scientifico (Irene Bienni, una delle componenti, ha spiegato il lavoro fatto per la valutazione dei progetti).
Eccellenze – E le circa 140 “eccellenze” sono state presentate nei dieci incontri toscani che avranno adesso una “coda” con una iniziativa di livello regionale prevista, a Firenze, entro giugno (“Gli Stati Generali della Scuola – assicura Stella Targetti – restano un cantiere aperto e il nostro nuovo traguardo sta nel dare sistema a buone pratiche che non possono restare isolate e che noi vogliamo leggere anche con riferimento ai nuovi modelli scolastici possibili con il Titolo V della Costituzione”). Fra gli esempi di “nuova scuola” ascoltati a Prato, oltre alla “multibanda” che fa suonare insieme bambini italiani e cinesi, pakistani e nigeriani (“A scuola che banda!” è il titolo del progetto), gli altri due pratesi vengono dal Comune e dalla Provincia. Con “Cipì H”, i servizi educativi del Comune di Prato (che gestiscono in modo diretto 20 fra scuole dell’infanzia e asili nido: oltre 1.200 bambini) si occupano di accoglienza verso i bambini disabili. E con “PRAT” (Progetto Rete Accoglienza Territoriale) la Provincia di Prato ha siglato un protocollo per favorire l’accoglienza degli alunni stranieri e lo sviluppo interculturale del territorio: nel solo anno scolastico 2009/10 ai laboratori linguistici del progetto hanno partecipato circa 3.300 studenti fra stranieri e italiani.
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