caroniUn riconoscimento ad una lunga carriera fatta di successi professionali e umani sempre improntata alla sportività e lealtà. Con queste motivazioni l’Amministrazione comunale di Sinalunga sabato 10 ottobre (ore 15.30), nell’intervallo della partita di calcio Sinalunghese Montevarchi, consegnerà una targa a “mister” Carlo Caroni. Sinalunghese dalla nascita, Caroni nella sua lunga carriera di allenatore di oltre 35 anni ha collezionato ben otto promozioni nelle diverse categorie con le squadre da lui allenate. Il fiore all’occhiello rimane la conquista della vittoria del Campionato Interregionale e della Coppa Italia di serie D nell’anno 1983-1984 proprio alla guida del Montevarchi. Un successo che nessuno è poi riuscito a replicare. Dopo aver indossato in Quarta serie la casacca di giocatore nel Poggibonsi terminò la carriera di calciatore molto presto per iniziare quella di allenatore. A 25 anni esordì sulla panchina della Tempora Bettolle in terza categoria. A seguire è stato tecnico del Foiano, Lucignano, Montagnano, Poggibonsi, Sansovino, Montevarchi, Sangiovannese, Virtus Chiancinao, Cortona Camucia, Cavriglia e Sinalunghese. Carlo Caroni è allenatore professionista con diploma conseguito al centro sportivo di Coverciano. «Siamo molto felici di poter consegnare questo riconoscimento ad uno dei massimi rappresentanti dello sport sinalunghese – spiega l’assessore Vanessa Bastreghi – Quella di Caroni è una lunga carriera sportiva da sempre improntata alla serietà, competenza professionale e ai valori di uno sport sano. Valori che devono poter essere trasmessi alle giovani generazioni, alle famiglie e ai dirigenti che ogni settimana con impegno calpestano i campi da gioco. Solo con persone dello spessore di Caroni si potrà davvero parlare di cultura dello sport». «Quando a fine carriera il proprio Comune ti consegna un riconoscimento di questo tipo non puoi che sentirti onorato. – spiega Caroni – Il calcio rimane lo sport più bello del mondo ma il consiglio è di farlo con passione e lealtà. Solo così rimane un divertimento e non un lavoro. Se poi lo diventerà vorrà dire che un calciatore è stato bravo ed onesto e avrà anche gratificazione economica. Purtroppo fin da bambini – conclude Caroni – in molti fanno contare solo il risultato e la vittoria. E invece io dico che il calcio deve essere divertimento e una forma educativa. E ve lo dice uno che, dopo quello di arbitro ha fatto il mestiere più difficile del mondo, l’allenatore. Ai giovani miei colleghi dico infatti di lavorare con umiltà e di andare dritti per la loro strada. I risultati arriveranno».